Published On: Ven, Apr 17th, 2020

Molti più bambini infetti al Coronavirus di quanto dicano i numeri

Il numero di bambini infetti al nuovo Coronavirus è molto più ampio di quanto dicano i numeri. E’ quanto si legge in uno studio pubblicato sul Journal of Public Health Management and Practice  dell’Università del Sud della Florida (USF), e dell’Istituto femminile per l’indagine sociale indipendente (WiiSE), secondo cui per ogni bambino che necessita di cure intensive, ce ne sono 2381 infetti. Un dato che segue il rapporto del centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie in merito al suo studio clinico su oltre 2.100 individui di giovanissima età. I bambini mostrano sintomi meno aggressivi rispetto agli adulti. Qualcosa di diverso nel modo in cui il loro organismo risponde al virus c’è!!! Pertanto necessitano meno frequentemente di cure ospedaliere e di test. Tuttavia, i tamponi vengono effettuati in presenza di sintomi ben evidenti, ed è per tale motivo che i bambini risulterebbero meno colpiti nei numeri.
I più giovani, tuttavia, sono anch’essi contagiosi, nonostante non presentino inequivocabili sintomi da malattia respiratoria. E’ per tale motivo che anche i più piccoli devono rispettare il più possibile la quarantena.

Sebbene il rischio di malattie gravi da COVID-19 sia inferiore nei casi pediatrici rispetto agli adulti, gli ospedali sono obbligati a disporre delle attrezzature e dei livelli di personale adeguati per far fronte a un potenziale afflusso di pazienti più giovani“, ha affermato l’autore Jason Salemi, professore associato di epidemiologia presso l’USF College of Public Health.” I ricercatori sottolineano che il tasso di infezione è molto più elevato nelle famiglie a basso reddito, dal momento che solitamente è preclusa la possibilità di lavorare da casa. Vi è anche un rischio maggiore per i bambini che vivono in unità abitative e piccole aree ricreative in comune.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.