Il calcio e lo stress mentale ed emotivo. Ecco come prevenirlo
Il calcio è lo sport più praticato al mondo e senza dubbio il più popolare, specie in Europa e in Sud America. Nonostante rappresenti un veicolo di aggregazione sociale e di solidarietà, necessita di un tifo equilibrato e non ossessivo. Durante le fasi finali dei campionati mondiali non è raro osservare tifosi in lacrime dopo una sconfitta, così come non è raro sentire notizie di cronaca di scontri e aggressioni prima o dopo un match. Ma il calcio non si ferma qui: un recentissimo studio della European Society of Cardiology (ESC), ha scoperto un’associazione tra sconfitte e stress mentale ed emotivo, a tal punto da provocare eventi cardiaci.
Il rapporto ha esaminato la connessione tra le prestazioni della squadra di calcio polacca Jagiellonia Bialystok e le ammissioni per sindromi coronariche acute. Il club è noto per il suo folto gruppo di avidi sostenitori – una media di 17.174 per partita nella stagione 2016/17 – che si identificano fortemente con la squadra. Il team ha incluso 10.529 pazienti (62% di sesso maschile) con età media di 66,6 anni e sindromi coronariche acute (attacco cardiaco e angina instabile), ricoverati all’Ospedale Clinico dell’Università Medica di Bialystok dal 2007 al 2018.
La squadra ha disputato 451 partite nazionali ed europee durante il periodo di studio e il giorno successivo ad ogni sconfitta casalinga si è verificato un aumento del 27% delle ammissioni maschili per sindromi coronariche acute. Nessuna associazione è stata trovata invece nelle donne. Le forti emozioni in questi tifosi così agguerriti possono indurre attacchi di cuore, specie in relazione ad una sconfitta interna. I tifosi, in particolare gli uomini con stili di vita malsani, dovrebbero fare esercizio fisico regolare ed evitare fumo e consumo eccessivo di alcol. Questi passaggi sono la chiave per sostenere la propria squadra del cuore senza danneggiare la salute.
- Fonti bibliografiche: escardio.org
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