Published On: Gio, Apr 30th, 2020

In Argentina (forse) il chicco di grandine più largo del mondo

Nel corso del 2018 l’Argentina ha subito una serie di grandinate devastanti ben documentate dai media locali. L’episodio probabilmente più intenso spetta a quello del mese di Febbraio, quando un temporale supercellulare ha colpito la popolosa Villa Carlos Paz, una città sita nella Valle di Punilla, in provincia di Córdoba.
I ricercatori che hanno indagato sulla tempesta del 2018 hanno scoperto che un “chicco” di grandine misurava tra 7,4 3 9,3 pollici di diametro (tra 18 e 24 cm di diametro), stabilendo potenzialmente un nuovo record mondiale.
L’evento ha offerto agli scienziati una rara opportunità di studiare un caso ben documentato di grandine “gigante”, come l’ha denominata Matthew Kumjian, professore associato presso il Dipartimento di meteorologia e scienza dell’atmosfera a Penn State. Al termine dello scorso anno i ricercatori hanno indagato intervistando testimoni, visitando i siti più danneggiati, raccogliendo dati e analizzando le osservazioni radar.

Un caso così ben osservato è un importante passo avanti nella comprensione delle tempeste che producono grandinate gigantesche e, in definitiva, un’occasione per cercare di prevedere eventi così estremi“, ha detto Kumjian. Tali eventi possono verificarsi in ogni parte del mondo, ma naturalmente esistono siti dove la frequenza e l’intensità potrebbe essere più elevata. Nel Gargantuan, ad esempio, possono essere più comuni di quanto si pensasse in precedenza, ma ora i ricercatori cercano volontari disposti a segnalazioni e misurazioni accurate, righello per le dimensioni comprese. Quello del Febbraio 2018 resta un evento più unico che raro che è stato riportato nel Bollettino dell’American Meteorological Societyche, e che potrebbe aiutare nella comprensione delle tempeste.

  • Bibliografia: Bulletin of the American Meteorological Society
  • Foto: Victoria Druetta

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.