Covid-19, combattere il disturbo da stress post-traumatico nei bambini
Molti Stati sono stati costretti a misure restrittive al fine di impedire la diffusione del nuovo Coronavirus. Misure che si sono rese necessarie per proteggere la salute di adulti, bambini e persone con disabilità.
Tuttavia, lunghi periodi di isolamento sociale e/o quarantena possono causare crisi d’ansia, paura del contagio e disturbo post traumatico da stress (frustrazione, noia, isolamento, paura, insonnia, difficoltà di concentrazione). Il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) si sviluppa come conseguenza di uno o più eventi traumatici fisici o psicologici, come l’esposizione a calamità naturali come terremoti, incendi, alluvioni, uragani, tsunami; guerre, minacce; incidenti stradali, rapine, incidenti aerei; malattie con prognosi sfavorevole; lutto, abusi fisici e sessuali e abusi durante l’infanzia; o ancora, vittimizzazione e discriminazione basate su orientamento sessuale, identità di genere. Può anche svilupparsi a seguito di cambiamenti nelle abitudini di vita, come sta accadendo dall’inizio delle restrizioni in seguito alla pandemia.
Nonostante la fase 2 abbia riaperto alcune attività e conceda più libertà, molti bambini si ritrovano nell’impossibilità di utilizzare le attrazioni nei parchi e nelle strutture a loro adibite. Affinché i bambini ne risentano di meno è importante parlare loro con calma. E’ necessario che il bambino capisca con estrema serenità quali siano le reali cause della restrizione, in attesa di avere farmaci efficaci o un vaccino. Per i bambini stare a casa non è un problema, o quantomeno lo è di meno rispetto agli adulti. Sono abituati alle vacanze; passano il loro tempo giocando, guardando la televisione, parlando con i familiari, e in assenza di misure troppo restrittive è bene che giochino un po’ all’aperto. In questi casi è essenziale rassicurarli, strutturare la loro giornata, dividere i tempi e gli spazi secondo schemi e ritmi.
Il lavoro è stato pubblicato su “The Open Pediatric Medicine Journal“, Volume 10, 2020 ed è a opera del Prof. Michele Roccella.