Africa orientale alle prese con inondazioni e sciami di locuste
Tutta l’Africa orientale è alle prese con pesanti inondazioni e la peggiore invasione di locuste degli ultimi decenni, a cui si aggiunge la pandemia da Covid-19. Il bilancio tra Burundi, Gibuti, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Kenya, Ruanda, Somalia, Uganda e Yemen parla di 260 vittime e decine di migliaia di sfollati a causa di strutture e infrastrutture spazzate via da inondazioni e frane. Il lago Vittoria, il più grande corpo idrico interno dell’Africa, è esondato in alcuni punti e da recenti osservazioni satellitari è emerso che i livelli delle acque sono i più alti della storia.
Le eccezionali piogge stagionali in corso sono in gran parte attribuite alla temperatura elevata delle acque superficiali dell’Oceano Indiano, a cui si aggiungono fattori meteorologici favorevoli. Effettivamente le previsioni stagionali, seppur sperimentali e con un livello d’attendibilità piuttosto basso, avevano previsto una stagione più umida del solito nel Kenya occidentale, nell’Uganda sud-occidentale e orientale, nonché nel Ruanda orientale e nelle aree occidentali del Sudan meridionale. Le condizioni meteorologiche umide hanno permesso alle locuste del deserto di aumentare ulteriormente e diffondersi nel Corno d’Africa (e nel sud-ovest asiatico), nonostante le operazioni di controllo. Alla FAO non si hanno dubbi: si tratta di un flagello di proporzioni bibliche.
La maggior parte delle giovani locuste adulte ha iniziato ad aggregarsi agli sciami dell’Etiopia meridionale, occidentale e settentrionale. Le piogge si sono intensificate ad aprile e hanno favorito la stagione delle colture, con piante – nella maggior parte delle aree coltivate – nelle prime fasi vegetative. La situazione e le previsioni attuali sono allarmanti poiché si prevede che le infestazioni di locuste si estenderanno ad altre aree nel Corno d’Africa e nel sud-ovest asiatico. Sebbene le operazioni di controllo abbiano ridotto le popolazioni, si prevede un ulteriore numero di locuste tra Kenya, Etiopia e Somalia. Ci si aspetta che gli sciami si spostino più a nord in Etiopia e sino alla Somalia, con il rischio che alcuni sciami possano raggiungere l’Eritrea e il Sudan a metà giugno. La situazione è molto preoccupante anche nello Yemen, perché diversi sciami hanno deposto uova dove sono cadute piogge intense e diffuse.
Riferimenti bibliografici e iconografici: public.wmo.int/en