Published On: Mer, Mag 13th, 2020

Il Lago di Maracaibo, l’area del pianeta più colpita dai fulmini

Ogni secondo sulla Terra si verificano oltre cento fulmini. Ci sono alcune aree, tuttavia, molto più interessate di altre, e una di queste è l’estremità meridionale del Lago di Maracaibo, in Venezuela, dove ogni anno cadono in media oltre 232,52 fulmini per chilometro quadrato (picco di 280 ogni ora), distribuiti in 150-280 notti; davvero tanti, considerando che le località rientranti nel podio di questa speciale classifica, Kabare e Kampene in Congo, registrano 205,31 e 176,71 fulminazioni.

Il lago di Maracaibo, con una superficie di 13.210 chilometri quadrati, sarebbe il lago più grande del Sud America se fosse considerato tale (in realtà è comunicante con il mare). Si trova nel nord-ovest del Venezuela a circa dieci gradi a nord dell’equatore. La gente del posto chiama il fenomeno dei fulmini “Relámpago del Catatumbo“, dall’omonimo fiume immissario dalla sponda meridionale, dal momento che le scariche si verificano proprio in quest’area localizzata alla foce del fiume.

Le scariche elettriche sono chiaramente visibili dal Golfo del Venezuela e nelle serate con buona visibilità addirittura dai Caraibi; tale visione viene citata dai marinai come “Faro de Maracaibo“.

A quanto pare la noméa sopravvive ancor prima della storia scritta e Zulia, uno dei 23 stati del Venezuela, mostra i fulmini sulla sua bandiera come segno di orgoglio. Il poema epico “La Dragontea” racconta la storia di come, nel 1595, le navi sotto il comando di Sir Francis Drake tentarono un attacco a sorpresa notturno alla città coloniale spagnola di Maracaibo. Ma un guardiano notturno notò le sagome delle navi di Drake illuminate dai fulmini e notificò alla guarnigione spagnola di stanza in città, sventando l’attacco.

Il bacino del Lago di Maracaibo si trova tra le creste più settentrionali della catena montuosa delle Ande. Le acque sono molto calde durante tutto l’anno, normalmente tra 28 e 31 gradi Celsius, e ciò lo rende una fonte di calore e umidità favorevole alla convezione. Durante il giorno, il lago e le colline circostanti sono riscaldati dal sole. Le colline si scaldano più velocemente del lago e venti divergenti si spostano dalla superficie del lago verso terra. Quindi di notte la terra si raffredda più velocemente del lago e i venti si invertono. Questo modello provoca convezione notturna sopra il lago e produce tuoni e fulmini ricorrenti.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.