I pipistrelli non sono nostri nemici
Da sempre definiti vampiri o topi volanti dalle rappresentazioni culturali, la pandemia in corso ha dato il colpo di grazia all’immagine di questi utilissimi mammiferi. Non tutti sanno, infatti, che questi esemplari ci forniscono una serie di benefici, anche in campo medico.
Essi aiutano a rigenerare le nostre foreste e ci forniscono fertilizzanti, impollinano sino a 300 specie di colture, mangiano tanti parassiti e insetti nei campi di cacao, cotone, mais nei paesi più poveri, e senza di loro perderemmo oltre 3,7 miliardi di dollari ogni anno soltanto in Nord America. Inoltre, mangiano zanzare che diffondono malattie e malaria.
L’idea di abbatterli, attuata da alcuni Stati per evitare la diffusione futura di altri virus, rappresenta un grave errore e anzi, comporta rischi ancora più elevati. Ne è un esempio l’Uganda, dove un tentativo di spazzare via una grande colonia di pipistrelli ha portato a un’incidenza molto più elevata del virus Marburg.
I pipistrelli sono sempre più in relazione con l’uomo a causa della distruzione dei loro habitat. E’ l’uomo che sta invadendo i suoi spazi e lo sta obbligando a vivere nei nostri, venendo a contatto con altri animali. Più che sterminarli, dovremmo adottare misure mirate come la creazione di posatoi in contesti adeguati, riducendo i contatti pericolosi e mantenendo i preziosi servizi che i pipistrelli ci forniscono.
Dovremmo inoltre limitare o porre fine al commercio di specie selvatiche, che è stata una delle probabili cause dell’avvio della pandemia del SARS-CoV-2.