Il Polo Sud si scalda tre volte più velocemente del resto della Terra
Il Polo Sud si scalda tre volte più velocemente rispetto al resto del pianeta. E’ quanto hanno scoperto i ricercatori in Nuova Zelanda, Gran Bretagna e Stati Uniti, che dopo aver analizzato 60 anni di dati, hanno poi utilizzato la modellizzazione computerizzata per mostrarne le cause.
La variazione sarebbe da attribuire alle acque più calde del Pacifico Occidentale, che avrebbe contribuito ad abbassare la pressione atmosferica sul mare di Weddel, nell’Atlantico meridionale. Ciò ha alimentato il flusso di aria più mite direttamente sopra il Polo Sud, riscaldandolo di oltre 1.83°C dal 1989. Alle variazioni naturali, si sarebbe sommata l’azione antropica, in primis le emissioni di gas serra dovute ai combustibili fossili.
Sino a poco tempo fa si pensava che il Polo Sud andasse addirittura in controtendenza rispetto al resto della Terra, raffreddandosi. Ma anche questa parte di mondo non è immune o isolata. I dati hanno mostrato che il Polo Sud, il luogo più remoto della Terra, si sta ora riscaldando di circa 0.6°C a decennio, contro i 0.2°C per il resto del pianeta.
Il team, con a capo Kyle Clem, ricercatore presso la Victoria University di Wellington e autore principale dello studio, ha attribuito la parte relativa al cambiamento naturale ad un fenomeno noto come Oscillazione Pacifica Interdecadale (IPO), avente un ciclo di 15-30 anni. Si tratta di variazioni di pressione al livello del mare (SLP) e variazioni di temperatura delle acque superficiali (SST) che coinvolgono sia il Pacifico settentrionale che quello meridionale.
All’inizio del secolo l’IPO iniziò un ciclo negativo, determinando una maggiore convezione e più estremi di pressione alle alte latitudini, portando a un forte flusso di aria più calda proprio sopra il Polo Sud.
Clem ha affermato che il livello di riscaldamento di 1,83°C ha superato il 99,99% di tutte le tendenze modellate del riscaldamento trentennale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.