Cos’è il nitrato di ammonio: dubbi e certezze sulla sostanza chimica esplosa a Beirut
La tragica esplosione avvenuta Martedì sera a Beirut, la capitale del Libano, ha un bilancio drammatico: almeno 135 vittime e migliaia di feriti.
Il primo ministro del paese Hassan Diab ha dichiarato che l’esplosione è stata causata da circa 2.700 tonnellate di nitrato di ammonio immagazzinato vicino al porto mercantile della città. Nonostante qualche dubbio in merito alla quantità di tale materiale, è bene evidenziare come il magazzino fosse grande oltre 100 metri, capace quindi, potenzialmente, di contenere tale quantità.
IL NITRATO DI AMMONIO – Si tratta di un composto chimico che ha la formula NH₄NO₃, ed è uno dei fertilizzanti più utilizzati al mondo; ma è anche il componente principale di molti tipi di esplosivi, dove viene miscelato con olio combustibile e fatto esplodere da una carica esplosiva. E’ utilizzato principalmente nelle miniere, combinando ammoniaca e acido nitrico liquido. Perché si verifichi un disastro industriale del nitrato di ammonio, molte cose devono andare storte. E questo sembra essere stato il caso di Beirut.
DUBBI – Il nitrato di ammonio non brucia da solo. Esso accelera la combustione di altri materiali, ma perché questo avvenga, deve essere presente ossigeno. Inoltre, a temperature elevate, ad esempio in caso di incendio, esso può decomporsi violentemente in un processo che crea gas, tra cui ossidi di azoto e vapore acqueo. Tale rapido rilascio provoca un’esplosione; una situazione già vista nell’esplosione di Tianjin del 2015, che uccise 173 persone dopo che sostanze chimiche infiammabili e nitrato di ammonio furono immagazzinate in una fabbrica di prodotti chimici nella Cina orientale.
Sebbene non si sappia con certezza cosa abbia causato l’esplosione a Beirut, le riprese dell’incidente indicano che anche in questo caso potrebbe essere stata provocata da un incendio – visibile in una sezione dell’area portuale della città.
Tuttavia, è relativamente difficile per un incendio innescare un’esplosione di nitrato di ammonio. Il fuoco dovrebbe essere sostenuto e confinato nella stessa area dei piccoli granuli porosi di cui è prodotto il composto chimico.
Inoltre, gli stessi granuli non rappresentano combustibili per l’incendio, quindi dovrebbero essere contaminati o imballati in altro materiale combustibile.
INCURIA – Il nitrato di ammonio immagazzinato nel magazzino di Beirut, a quanto pare, è rimasto li per sei lunghi anni senza adeguati controlli di sicurezza. Un fattore che ha certamente contribuito all’incendio iniziale. Eppure, si tratta di un composto classificato come “merce pericolosa”, e tutti gli aspetti del suo utilizzo sono (o dovrebbero esserlo) strettamente regolati.
Dubbi a parte, i fumi osservati nell’esplosione della capitale libanese – di cui Danilo Coppe, 56 anni, parmigiano, uno dei massimi esperti di esplosivi in Italia, ha dubitato in un’intervista riportata su Repubblica, hanno un effetto irritante per le vie respiratorie e possono rivelarsi un rischio per la salute dei cittadini. Almeno sino a quando non si disperderanno nell’ambiente entro qualche giorno.