Published On: Lun, Ago 10th, 2020

Le Perseidi, lo sciame di meteore più atteso dell’anno

Ogni anno, a cavallo tra la prima e la seconda decade di Agosto, la Terra interseca un grosso torrente di detriti cosmici derivanti dalla disgregazione dell’antica cometa 109P/Swift-Tuttle. Per effetto dell’attrazione gravitazionale, tale flusso di meteoroidi comincerà nelle prossime ore ad interagire con la nostra atmosfera, dando luogo allo spettacolo delle meteore Perseidi.
Comunemente denominate “stelle cadenti”, queste scie di luce nel cielo non hanno nulla a che fare con le stelle fisse che osserviamo nel firmamento. Esse sono prodotte da frammenti di roccia ghiacciata delle dimensioni di granelli di sabbia che, dopo aver trascorso la maggior parte del loro tempo in un’orbita ellittica del sistema solare esterno, entrano a velocità molto elevate nella nostra atmosfera, generando luce per attrito.

MITOLOGIA E TRADIZIONI – Il loro nome deriva da Perseo, una splendida costellazione a cavallo della Via Lattea visibile nel cielo settentrionale da Luglio a Marzo. Le sue stelle tracciano un arco da Capella, nella costellazione dell’Auriga, fino a Cassiopea e secondo la mitologia la più famosa impresa del figlio di Zeus e della mortale Danae, fu l’uccisione di Medusa, dal cui sangue prese forma il cavallo alato Pegaso.
La tradizione vuole che le meteore, altro non siano che lacrime, versate da San Lorenzo durante il suo supplizio. Le gocce di dolore, che oramai vagano eternamente nei cieli, scendono sulla terra nel giorno in cui il santo morì, creando un’atmosfera magica e carica di speranza. Un’altra storia racconta che queste ‘stelle cadenti ‘ sono invece i fuochi su cui arse vivo il santo. Anche se da tempo la storiografia ricorda che San Lorenzo non morì bruciato ma decapitato, la tradizione popolare non rinuncia a questa sua convinzione, e ne tramanda la leggenda: “San Lorenzo dei martiri innocenti – canta una filastrocca veneta – casca dal ciel carboni ardenti“. Nel resto del mondo occidentale la lettura del fenomeno, pur essendo meno mistica, non manca certo di fascino e romanticismo.

COME OSSERVARLE – E’ di uso comune leggere che le Perseidi siano visibili soltanto nei pressi del radiante (la costellazione del Perseo), ma in realtà si tratta di un mito da sfatare. Le meteore Perseidi sono in realtà visibili in ogni parte del cielo, ed è soltanto prolungando la loro scia con una linea immaginaria che arriveremmo alla costellazione citata.
Sono un fenomeno improvviso, veloce, imprevedibile, che per essere osservato necessita di una visione totale della volta celeste. Per tale motivo il consiglio è quello di procurarsi una buona sedia sdraio e attendere la loro visione senza l’ausilio di alcuno strumento.
Nella nostra società di consumi, dominata dalla perfezione degli strumenti, troppo spesso capita di dimenticare che l’occhio umano e il nostro cervello sono altamente perfezionati. La natura ce li offre gratuitamente e possono benissimo servire per un’indagine iniziale in campo astronomico. E per la visione delle meteore.
L’osservazione notturna, tuttavia, è differente da quella diurna. Essa richiede un adattamento che si consegue con un lento processo chimico che procura ai nostri occhi una sensibilità massima in circa 20 minuti. I luoghi maggiormente indicati sono quelli di montagna, dove l’atmosfera più rarefatta e l’assenza di inquinamento luminoso rappresentano un alleato alle osservazioni; ma andrà benissimo anche una spiaggia o un luogo di campagna, purché non vi siano fonti luminose troppo invadenti.

QUANDO OSSERVARLE – I più attenti osservatori del cielo sono a conoscenza del fatto che non sempre la notte di San Lorenzo equivale al picco massimo di visibilità delle meteore. La tradizione di quella notte di osservare il cielo dalla spiaggia o da luoghi extraurbani, non sempre coincide infatti con la previsione scientifica, che talvolta si discosta anche di qualche giorno.
Anche quest’anno, infatti, il tratto più denso del flusso detritico intersecherà l’orbita terrestre a cavallo tra l’11 ed il 13 Agosto, quando potranno essere osservate sino a 50-100 meteore ogni ora. La Luna sarà in fase calante, fornendo qualche disturbo, ma non paragonabile alle notti di luna piena.

UN FENOMENO AFFASCINANTE – La loro visione ha appassionato l’uomo sin dalla notte dei tempi, che le ha contemplate, studiate e persino venerate. Sono visibili per gran parte dell’anno, ma il flusso di metà Agosto, complice anche il clima favorevole, rappresenta sicuramente quello più conosciuto nell’emisfero boreale.
Nonostante i siti catastrofisti tendano a rendere il fenomeno inquietante, si tratta di un evento sicuro.
Può capitare, tuttavia, che qualche detrito possa avere delle dimensioni iniziali più grandi. In tali circostanze è facile imbattersi in quelli che comunemente vengono definiti “bolidi“.

I BOLIDI – Un bolide, definito scientificamente meteoroide o meteora, è un frammento di roccia delle dimensioni di un piccolo sasso che entra nella nostra atmosfera a velocità molto elevata, che in talune circostanze può arrivare a superare i 260.000 Km/h. La visione di questi corpi è caratterizzata da una palla di fuoco che cade velocemente dal cielo, lasciando dietro di sé una scia di luce della durata di qualche secondo, e che solo in rarissimi casi riesce a raggiungere il suolo (in tal caso si parla di meteorite). Possono assumere varie colorazioni: dal bianco al rosso, dal verde all’arancione. In alcune circostanze possono addirittura esplodere, dando vita a lampi di luce spettacolari (denominati flare) e/o cambiare colorazione, generare un boom sonico e originare uno spettacolo memorabile per i fortunati osservatori. Questi fenomeni infatti non possono essere previsti, ed essendo imprevedibili hanno spesso osservatori del tutto occasionali. L’osservazione di grandi bolidi andrebbe sempre riferita a centri di raccolta o ai gruppi astrofili più vicini, in modo da fornire elementi preziosi per il loro studio.

Segno di sventura per gli antichi, tradizione di speranza per noi contemporanei, le meteore anche quest’anno invoglieranno tanti osservatori ad esprimere un desiderio. E se anche nessuno di questi dovesse avverarsi, sarà stata un’ottima occasione per rivolgere lo sguardo verso altri mondi; mondi affascinanti che ci sovrastano, che ci appaiono tanto lontani, pur facendone noi parte.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.