Gerusalemme, archeologi riportano alla luce un palazzo reale risalente al tempo dei re di Giuda
Al di fuori delle mura di Gerusalemme gli archeologi hanno portato alla luce i resti in pietra di un palazzo reale risalente a 2500 anni fa. Si ritiene che l’imponente struttura fu distrutta nel 586 a.C. dagli invasori babilonesi, anche se non è chiaro il motivo per cui alcune parti furono sepolte ordinatamente.
Tra i resti, capitelli decorati tipici degli edifici reali, risalenti al tempo dei re di Giuda. “La lavorazione è la migliore sin qui osservata e il grado di conservazione degli oggetti è fuori dal comune“, sostiene l’archeologo Yaakov Billig, della Israel Antiquities Authority.
Secondo gli esperti, il palazzo sarebbe stato costruito in un periodo compreso tra l’assedio assiro di Gerusalemme nel 701 a.C e la distruzione della città da parte delle forze babilonesi di re Nabucodonosor II, nel 586 a.C. circa. Durante quel periodo, Gerusalemme fu governata da una successione di otto diversi re, cinque dei quali sono nominati nella Bibbia come antenati di Cristo.
L’associazione tra questi antichi re e lo stile dei manufatti è così stretta che una somiglianza della pietra appare effettivamente sulla moneta da cinque sicli di Israele moderna.
Il fatto che il palazzo sia stato costruito fuori dalle mura della città rifletteva un certo grado di fiducia, probabilmente una sorta di risveglio dopo l’assedio assiro. Ed infatti, in quel periodo furono costruite ville, palazzi ed edifici adiacenti alle mura, ma nell’area esterna. Ciò testimonia il periodo di sollievo provato dai residenti e la ripresa della città di Gerusalemme.
I manufatti del palazzo – che sono scolpiti nella morbida pietra calcarea – saranno esposti a Gerusalemme nei prossimi giorni.
Bibliogragia: dailymail.co.uk/