Occhi a infrarossi su Encelado: c’è ghiaccio nell’emisfero settentrionale
Encelado è una luna ricoperta di ghiaccio con un oceano sotterraneo di acqua liquida. Orbita attorno a Saturno e per la prima volta è venuto all’attenzione degli scienziati come un mondo potenzialmente abitabile in seguito alla scoperta a sorpresa di enormi geyser vicino al polo sud.
Questi getti d’acqua fuoriescono da ampie fessure sulla superficie e, dato il debole campo gravitazionale di cui dispone, riescono a fuoriuscire nello spazio. Sono una chiara prova di un deposito sotterraneo di acqua liquida.
Non solo l’acqua è stata rilevata in questi geyser, ma anche una serie di molecole organiche e, soprattutto, minuscoli granelli di particelle di silicato roccioso che possono essere presenti solo se l’acqua sub-superficiale dell’oceano è in contatto fisico con il fondo roccioso dell’oceano a una temperatura di almeno 90°C. Questa è una prova molto forte dell’esistenza di camini idrotermali sul fondo dell’oceano, che forniscono la chimica necessaria per la vita e fonti di energia localizzate.
Gli scienziati hanno utilizzato i dati raccolti dalla sonda Cassini della NASA durante 13 anni di esplorazione del sistema di Saturno per realizzare immagini dettagliate di Encelado e per rivelare la sua attività geologica.
La sonda ha quindi realizzato le immagini a infrarossi globali più dettagliate mai prodotte della luna ghiacciata; e i dati utilizzati per costruire quelle immagini forniscono una forte prova che anche l’emisfero settentrionale del satellite naturale presenti ghiaccio nel suo interno.
Encelado nel visibile sembra una palla di neve bianca altamente riflettente. Spara enormi pennacchi di granelli di ghiaccio e vapore da un oceano che si trova sotto la crosta ghiacciata, ben evidenti nello spettrometro VIMS e dalle immagini acquisite dall’Imaging Science Subsystem.
Strumenti grazie ai quali è stata stilata una nuova mappa spettrale che mostra la correlazione tra i segnali infrarossi e quell’attività geologica del polo sud.
Ma alcune delle stesse caratteristiche dell’infrarosso compaiono anche nell’emisfero settentrionale. Questo dice agli scienziati non solo che l’area settentrionale è ricoperta di ghiaccio fresco, ma che lo stesso tipo di attività geologica – un riaffioramento del paesaggio – si è verificato in entrambi gli emisferi. Il riaffioramento nel nord può essere dovuto sia a getti ghiacciati sia a un movimento più graduale del ghiaccio attraverso fratture nella crosta, dal sottosuolo oceanico alla superficie.
“L’infrarosso ci mostra che la superficie del polo sud è giovane, il che non è una sorpresa perché sapevamo dei getti che fanno esplodere materiale ghiacciato lì“, ha detto Gabriel Tobie, scienziato VIMS dell’Università di Nantes in Francia e coautore della nuova ricerca pubblicata su Icaro.
“Ma ora, grazie a questi occhi a infrarossi, siamo stati in grado di tornare indietro nel tempo e vedere un emisfero settentrionale giovane e probabilmente attivo sino a non molto tempo fa, nelle linee temporali geologiche“.
Gestito dal Jet Propulsion Laboratory della NASA nel sud della California, Cassini era un orbiter che ha osservato Saturno per più di 13 anni prima di esaurire le scorte di carburante. La missione l’ha immerso nell’atmosfera del pianeta nel settembre 2017, in parte per proteggere Encelado, che ha il potenziale di mantenere condizioni adatte alla vita con il suo oceano probabilmente riscaldato e agitato da camini idrotermali come quelli presenti sui fondali oceanici della Terra.