Published On: Mar, Set 29th, 2020

Marte, una rete di laghi salati sotto il Polo Sud?

Una rete di stagni salati potrebbe gorgogliare sotto il Polo Sud di Marte lungo un grande lago sotterraneo, aumentando la prospettiva di vita marziana.

Due anni dopo aver identificato quello che credevano fosse un grande lago sepolto, un team di scienziati italiani ha ampliato l’area di copertura di un paio di centinaia di chilometri, utilizzando ancora più dati da un ecoscandaglio radar sull’orbiter Mars Express dell’Agenzia spaziale europea.

Nell’ultimo studio apparso sulla rivista Nature Astronomy, gli scienziati forniscono ulteriori prove di questo lago sotterraneo salato, stimato essere largo da 20 a 30 chilometri e sepolto 1,5 chilometri sotto la superficie ghiacciata.

Ancora più allettante, hanno anche identificato tre specchi d’acqua più piccoli che circondano il lago. Questi stagni sembrano essere di varie dimensioni e sono separati dal lago principale.

Circa 4 miliardi di anni fa, Marte era caldo e umido, come la Terra. Ma il pianeta rosso alla fine si è trasformato nel mondo arido che rimane oggi.

Il team di ricerca guidato da Sebastian Emanuel Lauro dell’Università degli Studi Roma Tre ha utilizzato un metodo simile a quello utilizzato sulla Terra per rilevare i laghi sepolti nell’Artico canadese e in Antartide. Gli scienziati hanno basato i loro risultati su più di 100 osservazioni radar di Mars Express dal 2010 al 2019, il veicolo spaziale lanciato nel 2003.

Tutta questa potenziale acqua aumenta la possibilità di vita microbica su – o all’interno – di Marte. È probabile che alte concentrazioni di sale impediscano all’acqua di congelarsi in questo luogo gelido, hanno osservato gli scienziati. La temperatura superficiale al Polo Sud è stimata di -113°C e diventa gradualmente più calda con la profondità.

Questi specchi d’acqua sono potenzialmente interessanti dal punto di vista biologico e “le future missioni su Marte dovrebbero prendere di mira questa regione“, hanno scritto i ricercatori.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.