Vittime, dispersi e danni: quando il maltempo fa paura
Il maltempo ha colpito duramente la Francia meridionale e l’Italia settentrionale (specie il nordovest), dove sono crollati almeno una dozzina di ponti, danneggiate strade e migliaia di persone sono rimaste senza energia elettrica.
Piogge torrenziali sino a 600 mm e forti venti hanno interessato le aree di confine tra i due paesi, con un bilancio parziale di 2 vittime e almeno nove dispersi. La tempesta Alex/Brigitte si è abbattuta giovedì sulla costa occidentale della Francia portando forti venti e pioggia in tutto il paese prima di spostarsi in Italia, dove le regioni del nord hanno subito un assalto per tutto il giorno di sabato.
Anche la Svizzera è stata colpita da precipitazioni record in alcune zone e da forti raffiche, che hanno costretto la chiusura di strade e montagne. Non è andata diversamente in Germania e nel Regno Unito, dove si sono verificate forti raffiche di vento (sino a 186 km/h) e danni.
In Italia un vigile del fuoco volontario è morto in Valle d’Aosta e un uomo è rimasto ucciso dopo che la sua auto è stata spazzata via nel fiume Sesia, a circa 100 chilometri più a est.
In Francia, l’esercito e centinaia di soccorritori sono stati schierati per cercare i dispersi, anche utilizzando elicotteri per portare aiuti ed evacuare le persone ove possibile.
Una casa è stata distrutta dalle acque alluvionali a Roquebilliere, nel sud-est della Francia, ma gli sforzi di soccorso sono stati ostacolati dopo il crollo di tratti di strade.
“Si possono anche vedere alcune case arroccate sopra il vuoto perché il letto del fiume ha spazzato via la strada“, ha detto un portavoce dei vigili del fuoco.
“Deve essere rimasta una sola stanza a casa mia“, ha detto Jennyfer, una donna di 29 anni di Roquebilliere, nelle Alpi meridionali che sabato è tornata al suo chalet vicino al fiume Vesubie dopo essere stata evacuata il giorno prima.
“Ho perso tutto ma siamo vivi“, ha dichiarato dopo aver scoperto ciò che restava del suo alloggio di proprietà del suo datore di lavoro, la compagnia elettrica EDF.
La situazione è catastrofica.
Il primo ministro francese Jean Castex, che ha ispezionato i danni intorno a Nizza in elicottero, ha detto che c’erano otto persone ufficialmente dichiarate disperse, ma molte altre erano fuori contatto.
“Non vi nascondo la nostra profonda preoccupazione per l’esito finale di questo episodio“, ha detto, aggiungendo che il governo aveva attivato il suo piano di emergenza per la gestione dei disastri naturali.
Da parte francese, anche i soccorsi sono stati ostacolati dopo il crollo di tratti di strade. “La situazione è catastrofica in alcuni comuni“, ha detto all’Afp il legislatore regionale Eric Ciotti.
Le autorità della regione meridionale delle Alpi Marittime erano state messe in allerta venerdì e circa 12.000 persone in tre valli a nord di Nizza erano senza elettricità sabato pomeriggio.
“Siamo sbalorditi. Abbiamo visto il (fiume) Vesubie sfondare gli argini: tutto è stato spazzato via, compresa una parte del vecchio ponte di ferro“, spiega Serge Franco, residente a Roquebilliere, a circa 50 chilometri a nord di Nizza.
“La mia casa è abitabile ma metà della mia terra è stata spazzata via“, ha detto un altro residente, Guillaume Andre, che è stato evacuato durante la notte ma è tornato per vedere la devastazione dopo l’alba.
Nel frattempo, Venezia si aspettava di essere sommersa da un picco di marea occasionale, ma il Mose finalmente è riuscito a trattenere le acque.
CLIMA – Gli oltre 1660 eventi estremi verificati in Italia in questo 2020, evidenzia la Coldiretti, sono il risultato dell’enorme energia termica accumulata nell’atmosfera in un anno che è stato fino adesso di oltre un grado superiore alla media storica.
Si è di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
Una frequenza in continuo aumento rispetto al recente passato.