Cos’è un delta fluviale?
Un delta è una costruzione fluviale conica che nasce alla foce dei corsi d’acqua quando l’accumulo dei materiali depositati, dovuto ad una riduzione repentina della loro velocità, è più forte dell’erosione marina.
I delta si costituiscono prevalentemente sulle coste basse dove il mare non ha quasi marea: è quello che avviene per il delta del Rodano e del Nilo nel Mediterraneo, del Po nell’Adriatico, del Reno nel Mare del Nord. Ma vi sono fiumi grandi trasportatori di materiali capaci di costruire magnifici delta anche se la marea presenta una certa ampiezza. Così il Rio delle Amazzoni, che trasporta un miliardo di tonnellate di materie alluvionali l’anno, ricostruisce continuamente il delta invaso dal mare.
L’esistenza di una piattaforma litoranea poco profonda, sulla quale il deposito può poggiare per avanzare, è un fattore essenziale per la costruzione del delta e per la sua evoluzione. Quasi tutti i grandi delta hanno una parte emersa e una parte sommersa che avanza verso il largo, ma in alcuni casi, quando il cono deltaico non è sufficientemente alimentato, esiste solo la parte sottomarina.
I delta hanno la forma di un cono più o meno inclinato, aperto in direzione del mare, stretto fra bracci fluviali di numero variabile, a volte mutevoli, più o meno attivi che danno all’accumulo un tracciato diverso. Possono essere lobati (Rodano), arrotondati (Nilo), o palmati quando numerosi bracci innalzano argini verso l’alto mare (Mississippi).
La loro avanzata nel mare, che può raggiungere i 50-100 metri l’anno, è limitata dalla forza erosiva del moto ondoso o dall’asportazione di sedimenti da parte di correnti marine; il delta è, quindi, la risultanza di un equilibrio temporaneo tra accumulo fluviale ed erosione marina.