Pandemia e riscaldamento globale: due problemi da porre sullo stesso piano
Il mondo sta affrontando un periodo buio legato alla pandemia del nuovo Coronavirus. E’ una battaglia difficile contro un nemico invisibile che colpisce o che potrebbe colpire le nostre famiglie, i nostri amici, i nostri parenti. E’ una grave crisi che sta mettendo a dura prova l’economia mondiale e la salute dei cittadini.
Tuttavia, il mondo dovrebbe reagire con la stessa urgenza in merito al riscaldamento globale. Sin da quando l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia a Marzo, la Terra è stata colpita da più di 100 disastri naturali, molti dei quali legati al clima e alle condizioni meteorologiche. Più di 50 milioni sono state le persone coinvolte.
Inoltre, il cambiamento climatico è un problema a lungo termine che tende ad essere trascurato e sottovalutato dalla popolazione, in quanto le conseguenze potrebbero non sembrare dirette per la nostra salute.
E mentre per il Coronavirus si comincia a parlare di un probabile vaccino per l’inizio del nuovo anno, per i cambiamenti climatici non esiste alcun farmaco in grado di arrestarli in breve tempo.
Soltanto nel corso dello scorso anno il mondo ha visto 308 disastri naturali con decine di migliaia di vittime; un numero in costante aumento dagli anni ’60. Negli ultimi dieci anni i disastri legati al clima e alle situazioni meteorologiche hanno ucciso più di 410 mila persone, la maggior parte dei quali nelle aree sottosviluppate.
E’ stato stimato che nei prossimi dieci anni potrebbero essere necessari circa 50 miliardi di dollari ogni anno per aiutare i 50 paesi in via di sviluppo che dovranno fronteggiare un clima che cambia. Un valore sminuito dalla risposta globale all’impatto economico di COVID-19, ma che come detto è spalmato in un lasso temporale più lungo.
Inoltre, a causa degli eventi meteorologici estremi, spesso attribuibili ai cambiamenti climatici, allo sfruttamento intensivo del suolo e alla deforestazione, tra il 1999 e il 2018 sono morte nel mondo circa 500.000 persone!!! E secondo le stime dell’organizzazione mondiale della Sanità, nei prossimi decenni potrebbero verificarsi circa 250.000 morti ogni anno!
Diversi studi e ricerche hanno evidenziato, tra l’altro, come l’innalzamento delle temperature potrebbe mettere in circolazione virus e batteri attualmente congelati nei ghiacci polari e nel permafrost dove possono sopravvivere per centinaia di migliaia di anni. Oltre all’erosione costiera e agli incendi.
Insomma, nel rapido cambiamento climatico che stiamo vivendo non esistono asintomatici e/o cure imminenti. E’ un problema che affligge tutto il globo e qualsiasi individuo. Dimenticare la “febbre” costante a cui è ormai sottoposto il nostro pianeta sarebbe un grave errore; la Terra è la nostra unica casa e va tutelata con il massimo delle nostre forze.