Published On: Mar, Nov 24th, 2020

Forse identificata la fonte del segnale Wow!

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Nel 1977, durante una notte lavorativa al Big Ear Radio Telescope, all’epoca nel Delaware, Ohio, gli astronomi registrarono un segnale proveniente da un punto imprecisato del cosmo. Era così forte e ben delineato che Jerry Ehman, uno dei ricercatori, non poté fare a meno di scrivere un “Wow!” su carta. Ed è così che l’evento viene ricordato. 

Credit: Big Ear Radio Observatory e North American AstroPhysical Observatory (NAAPO)

Nonostante le verifiche successive e le tante ore di lavoro spese alla causa, nessuno è mai riuscito ad identificare la fonte del segnale o spiegare la sua potenza, invariata per ben 72 secondi di trasmissione.
Escludendo i vari tipi di segnale conosciuti, non si escluse la possibilità che il suono provenisse da un’altra civiltà intelligente.

Ora, a distanza di oltre 40 anni, l’astrofilo Alberto Caballero ha ipotizzato che se il segnale fosse realmente artificiale, sarebbe potuto arrivare soltanto da un esopianeta simile alla nostra terra. O quantomeno da un pianeta orbitante intorno ad una stella simile al sole.

Seguendo questa logica, ha cominciato a cercare nel database Gaia, assemblato da un team dell’osservatorio omonimo gestito dall’Agenzia spaziale europea, che comprende ben 1,3 miliardi di stelle.

Egli ha concluso che il segnale sarebbe arrivato da una stella (2MASS 19281982-2640123) quasi gemella del nostro Sole, ubicata proprio nei pressi della sorgente da cui arrivò la trasmissione radio.

Il condizionale è naturalmente d’obbligo, anche perché – come ricorda egli stesso – quella porzione di spazio comprende altri probabili candidati; ma ciò potrebbe fornire un punto di partenza per altre ricerche.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.