La ‘cometa di Natale’, la bufala che spopola sul web
Negli ultimi giorni sempre più testate giornalistiche e/o blog stanno divulgando la notizia del ritorno della presunta “cometa di Betlemme” o “cometa di Natale”, com’è stata definita; e purtroppo sorprende che alcuni di questi lavori, accompagnati da immagini fuorvianti, provengano dalla rassegna stampa proposta da Google, il colosso di Mountain View che nei requisiti del suo centro editori richiede articoli autorevoli e contenuti di alta qualità.
L’evento a cui si fa riferimento non riguarderà alcuna cometa, ma semplicemente la congiunzione tra i pianeti del nostro sistema solare Giove e Saturno, che raggiungeranno la separazione minima prospettica di 6′ d’arco nel giorno del solstizio d’inverno.
GRANDE CONGIUNZIONE – Si parla di congiunzione quando due astri hanno la stessa longitudine o la stessa ascensione retta viste dal centro della Terra, ma in questo caso, essendo due oggetti estremamente lenti nella loro rivoluzione, si parla di “Grande congiunzione“.
Giove, infatti, impiega quasi 12 anni per compiere una rivoluzione intorno al Sole, mentre Saturno ben 29,5. Per tale motivo un allineamento tra questi corpi si verifica in media ogni poco meno di 20 anni.
STELLA DI NATALE? – I due pianeti, quindi, saranno molto vicini nel firmamento rispetto alla nostra visuale, a tal punto da sembrare che si “tocchino” sino a divenire quasi un unico punto luminoso.
Uno spettacolo degno di nota che, tuttavia, ha dei precedenti, e avrà degli eventi futuri ancor più interessanti. Il 6 Marzo 372, così come il 25 Dicembre 2874, ad esempio, l’evento assunse e assumerà un’importanza ancor più interessante, vista la separazione di soli 2 minuti d’arco.
L’evento è stato associato da alcune di queste testate giornalistiche alla visione della leggendaria cometa che la tradizione associa alla Bibbia ai tempi della nascita di Cristo, datata a pochi anni prima della morte del Re Erode.
Fermo restando che il termine ἀστὴρ, astér descritto da Matteo può essere più facilmente associato ad una stella più che ad una cometa, in questo lasso temporale che va dal 7 al 4 a.C le moderne simulazioni non hanno evidenziato la presenza di alcun astro chiomato; gli astronomi, pertanto, hanno da tempo teorizzato che la stella della natività fosse da attribuire alla triplice congiunzione del 7 a.C.
L’evento si rese visibile per ben 3 volte nel corso di quell’anno. Tra le ipotesi si sostiene che alla prima congiunzione del 29 Maggio sarebbe associata la partenza dei Magi verso Betlemme; la seconda del 30 Settembre avrebbe rafforzato le loro convinzioni e la terza del 5 Dicembre si sarebbe verificata proprio all’arrivo in Giudea all’incontro con Re Erode.
Una triplice congiunzione molto rara che si verifica in media ogni 180 anni e che a quei tempi, probabilmente, fu vista come un messaggio celeste. L’ultima volta avvenne nel 1981, ma la prossima non avverrà fino al 2239.
NON ACCADE DA 800 ANNI? – Anche questa è un’informazione che merita un approfondimento. L’evento, esattamente 397 anni fa, si rese visibile dai Tropici, nei pressi delle regioni equatoriali, anche se nella maggior parte del globo si tratta effettivamente di una visione assente da ben 794 anni.
Alle latitudini temperate, in effetti, da città come Tokyo, Parigi o New York, l’evento del 16 Luglio 1623, nel suo massimo, non fu visibile a causa della vicinanza angolare al Sole; ma è giusto comprendere che la Terra ha visto il fenomeno così come lo vedremo poco meno di 400 anni fa.
CONCLUSIONI – Abbiamo quindi compreso che l’evento non ha nulla in comune con le comete, corpi rocciosi ghiacciati delle più svariate dimensioni le cui orbite si estendono oltre quella di Plutone.
Diffidate da giornali e blog che in queste ore divulgano al grande pubblico la possibilità di intravedere una grande cometa natalizia.
La congiunzione sarà visibile la sera del 21 Dicembre poco dopo il tramonto del Sole osservando verso O/SO, non troppo in alto rispetto all’orizzonte. Tempo permettendo, naturalmente.