Oggi il solstizio d’inverno nell’emisfero boreale
Alle 11:02 del 21 Dicembre, come ogni anno, avverrà il passaggio astronomico tra l’autunno e l’inverno nell’emisfero boreale, e tra la primavera e l’estate in quello australe. Un fenomeno che prende il nome di Solstizio.
La parola solstizio deriva dal latino “Solis statio”, ossia arresto del Sole, e identifica i giorni nei quali l’asse terrestre raggiunge la massima inclinazione rispetto al piano dell’orbita.
Questo fenomeno avviene due volte ogni anno: il 20-21 giugno, all’inizio dell’estate boreale (e dell’inverno australe) e il 21-22 dicembre, tradizionalmente associato all’inizio delle celebrazioni natalizie nel mondo.
Il solstizio d’inverno, per l’emisfero nord, rappresenta la notte più lunga e il giorno dopo il quale le giornate cominciano ad allungarsi. E’ all’opposto di quanto avviene nell’emisfero meridionale.
In questo periodo, i paesi dell’emisfero settentrionale sono più lontani dal Sole che splende sul Tropico del Capricorno.
LE STAGIONI – Il ritmo delle stagioni è il secondo dei ritmi essenziali, perciò l’uomo sentì ben presto il bisogno di determinarlo. Nacque così il calendario, che fu diviso in periodi corrispondenti ai cicli delle fasi lunari (i mesi e le settimane) e che subì numerosi adattamenti durante i secoli.
Il variare delle stagioni è determinato dall’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano dell’orbita intorno al Sole e non dalla distanza che separa i due corpi nelle varie stagioni dell’anno. Dalla Terra il Sole appare come proiettato contro lo sfondo celeste nella sua traiettoria apparente attraverso il cielo, chiamata eclittica.
L’asse terrestre è inclinato con un angolo di 23,5°, determinando di conseguenza nell’eclittica un’inclinazione analoga rispetto all’equatore celeste. E’ per questo che i due emisferi hanno stagioni opposte. Il fenomeno ritarda di circa 6 ore ogni anno per poi tornare alla posizione di partenza in occasione degli anni bisestili, introdotti proprio per evitare un disallineamento delle stagioni in relazione al calendario.
Queste variazioni sono note fin dai tempi degli antichi greci. Ipparco, uno dei fondatori delle moderne tecniche astronomiche, scrisse uno dei primi cataloghi stellari completi nel 129 a.C.
TRADIZIONI NEL MONDO – Tra i luoghi più frequentati in queste occasioni è l’imponente rudere di un tempio druidico a Stonehenge, notoriamente collegato al movimento annuale del Sole. Purtroppo, causa Covid-19, non sarà possibile raggiungerlo, anche se non mancheranno eventi in diretta streaming per osservare l’alba e il tramonto.
Tracce di culti solari si incontrano in tutto il mondo, dalla Polinesia all’Africa e sino alle Americhe, e giungono fino ai nostri giorni: per gli eschimesi il Sole è la vita, mentre la Luna la morte; in Indonesia il Sole si identifica con un uccello e con il potere del volo; tra le popolazioni africane primitive la pioggia è il seme fecondatore del dio Amma, il Sole, creatore della Terra.
Gli antichi romani celebravano il giorno del solstizio d’inverno in onore di Saturno, il dio dell’agricoltura, con giochi e allegria. Veniva chiamato dai romani “dies natalis solis invicti” (compleanno del sole non conquistato), che lo celebravano donandosi reciprocamente doni il 25 dicembre. L’evento pagano anglosassone noto come Yule era in pieno svolgimento durante il solstizio d’inverno alcuni secoli dopo, evolvendosi infine nella festa che ora conosciamo come Natale.
La tradizione giapponese tramanda che la nostra stella in questo periodo porti con sé buona fortuna.
I cinesi chiamano il solstizio d’inverno Dong Zhi, che significa “arriva l’inverno”. La gente festeggia e accoglie con favore il ritorno di giorni con maggiore luminosità.
In Norvegia gli uomini usavano portare a casa tronchi di grandi dimensioni, banchettando intorno ad essi dopo aver appiccato il fuoco. I persiani usano cucinare cibi speciali come lo stufato di agnello e piatti con noci secche e melograni. Accendono un fuoco, leggono poesie e siedono intorno a un fuoco.
Un minuto dopo l’arrivo del solstizio, il Sole avrà già iniziato la sua migrazione annuale verso nord e la lunghezza della luce del giorno inizierà ad allungarsi. All’inizio sarà impercettibile, ma nei prossimi mesi il cambiamento si farà apprezzabile. I giorni ricominceranno ad allungarsi in un ciclo che ci domina sin dalla notte dei tempi.