Published On: Ven, Dic 25th, 2020

Gli estremi termici di Natale a Taranto

Taranto, la città dei due mari, gode di un clima tipicamente mediterraneo. La latitudine e il contesto orografico proteggono in parte il capoluogo ionico dalle irruzioni gelide, anche se nel corso del semestre freddo, specie tra Dicembre e Marzo, può capitare che il centro urbano si vesta di bianco e/o che venga sferzato da forti venti settentrionali.

Analizzando gli archivi a nostra disposizione che risalgono al 1930, sappiamo che nella moderna storia climatica, Taranto non ha mai vissuto un bianco Natale. La temperatura più bassa registrata il 25 Dicembre risale al 1984, quando la colonnina di mercurio scese a soli 2.0°C. Quel Natale risulta ancora oggi il secondo più freddo nella media totale giornaliera, battuto soltanto due anni dopo, quando il valore diurno non superò i 6.1°C.

Come già accennato, tali valori, nonostante il periodo, rappresentano un’eccezione, visto che la media novantennale degli estremi termici del 25 Dicembre misura 7.7°C / 13.3°C.

In relazione a tale media si comprende come si siano verificati valori più elevati, registrati nelle giornate caratterizzate dall’alta pressione subtropicale o dai contesti miti come quelli odierni, dominati dai venti meridionali.
Ecco allora che il record di temperatura massima risale al Natale del 2000, quando nel primo pomeriggio la temperatura registrata fu di 18.2°C (+4.9°C sopra la media di riferimento).

A giornate così miti seguono anche notti ugualmente miti, come nel caso del 1995, quando il valore notturno si fermò a 15.2°C.

Anche questo Natale 2020 è trascorso all’insegna dei valori miti, accompagnati da venti sud-occidentali discendenti dall’appennino. Gli estremi termici odierni nel borgo sono stati di 12.1°C / 16.9°C.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.