Published On: Gio, Dic 31st, 2020

Covid-19, scienziati al lavoro per comprendere la nuova variante

Poco prima di Natale il ministro britannico ha divulgato la scoperta di una variante del nuovo coronavirus, rilevata per la prima volta a Settembre, che sembra diffondersi con più facilità rispetto a quelle precedenti.
Ed effettivamente poco dopo sono giunte segnalazioni anche da altri paesi, Italia compresa.

Non è una novità: sin da quando SARS-CoV-2 è stato rilevato per la prima volta in Cina, esso ha subito delle normali mutazioni. E’ una situazione comune ai virus mentre si diffondono tra la popolazione.

La stragrande maggioranza di questi cambiamenti non apporta differenze significative. Al contrario, la situazione si fa preoccupante quando un virus muta le proteine di superficie per sfuggire al sistema immunitario o ai farmaci.

Quanto sia grave la nuova variante è ancora presto per dirlo. Secondo gli scienziati è bene tenere alta la guardia, ma non vi è alcun motivo di allarme; anche perché, nonostante le dichiarazioni, i ricercatori sono al lavoro per valutare se si diffonda realmente più di altre. Anche se, dalle ultime analisi, sembra una possibilità più che concreta.
Tuttavia, il rischio dovrebbe essere legato soprattutto al contagio e non ad una aggressività più elevata.

Gli scienziati spiegano che la nuova variante presenta quasi due dozzine di mutazioni, di cui 8 sulla proteina spike che il virus usa per attaccare ed infettare le cellule. Potrebbe essere sino a due volte più contagiosa, ma come accennato, non c’è alcuna indicazione circa la sua pericolosità. Ed è purtroppo un aspetto che bisognerà valutare man mano che i pazienti ne saranno contagiati.

La preoccupazione maggiore riguarda la possibile reazione ai vaccini e ai farmaci. Cosa cambia? Anche in questo caso è bene utilizzare il condizionale, ma gli studi preliminari forniti dai produttori dei farmaci sostengono che rimarrebbero completamente attivi.

Gli scienziati ritengono che gli attuali vaccini rimarrebbero efficaci, ma le raccomandazioni a rispettare i distanziamenti e indossare mascherine di protezione sono più che valide.

D’altronde, più si permette al virus di diffondersi, maggiori sono le probabilità di avere nuove varianti.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.