Come nacque 224 anni fa la nostra bandiera
Ogni anno, il 7 gennaio, si celebra la festa del tricolore. Una storia che nel 2021 ha 224 anni. Se pensiamo alla millenaria storia della nostra Penisola, c’è da dire che la vicenda della nascita del nostro tricolore forse è meno avvincente di quello che si possa pensare, ma di certo è curiosa.
Il suo avvento è dovuto al periodo rivoluzionario che ha percorso tutta Europa a cavallo di fine ‘700 e inizio ‘800. Dobbiamo andare dunque in Francia per conoscere la storia della nostra bandiera. Il tricolore francese: blu, bianco e rosso sembra apparso per la prima volta durante la rivoluzione. Seppur diverse fonti danno già utilizzi di quei colori in diversi ambiti prima della rivoluzione stessa. Secondo altre fonti pare invece che dopo l’indipedenza degli Stati Uniti (1776) dalla Gran Bretagna in diverse parti d’Europa alcune persone usavano una coccarda con i colori degli USA (anch’essi blu, rosso e bianco che a sua volta avevano preso ispirazione dalla madrepatria l’Inghilterra).Veniva utilizzato da alcuni cittadini come una sorta di simbolo di libertà.
Dunque l’origine stessa della bandiera francese sembra controversa. Torniamo però alla rivoluzione francese del 1789. Durante la presa della Bastiglia i rivoltosi si misero una coccarda rossa e blu sul cappello in rappresentanza dei colori della città di Parigi. Qualche giorno dopo decisero di inserirci il bianco, che era il simbolo della Francia, ma anche della monarchia. Dunque potrebbe essere stato una sorta di simbolo della presa di potere dei parigini contro la monarchia. Questa coccarda piacque anche perché ricordava i colori l’epopea dell’indipendenza americana al quale alcuni francesi avevano contribuito combattendo al fianco degli insorti statunitensi.
Nel 1790 la Francia, con l’adozione della Costituzione, ufficializzò per la prima volta la bandiera tricolore così come la conosciamo oggi. Il Re nel 1792 verrà giustiziato e la monarchia abolita e la repubblica francese confermerà il tricolore così come lo farà Napoleone nel suo Impero. In mezza Europa quel tricolore diventerà simbolo di rivoluzione e di avversioni ai vecchi regimi monarchici assoluti. Napoleone conquisterà via via mezza Europa costruendo delle repubbliche satellite e abbatterà i vecchi poteri.
Le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.
In Italia fu lo stesso Napoleone a decretare i colori della Legione Lombarda nel 1796 che avrebbe governato la Repubblica Transpadana (stato transitorio) che reggeva le sorti delle conquiste napoleoniche al Nord Italia. Le milizie milanesi usavano fino dai tempi asburgici una divisa verde e a Milano i colori della stemma cittadino sono il bianco e il rosso. A certificare questi colori della Legione Lombarda fu un dispaccio proprio di Napoleone per il quale possiamo ricondurre il primo documento ufficiale che parla del nostro tricolore.
…les couleurs nationales qu’ils ont adopté sont le vert, le blanc et le rouge…
Napoleone al direttorio lombardo l’11 ottobre 1796
Ci sono anche altre teorie su come si sia arrivato in Italia a sostituire il verde al posto del blu. Pare che erroneamente alcuni giornali del nostro Paese riportavano che le coccarde tricolori francesi dei rivoluzionari avessero il verde. Fu così che durante questi periodi rivoluzionari venivano usate coccarde tricolore con il verde per simpatizzare con i rivoluzionari francesi.
Torniamo però alla Repubblica Transpadana che provvisoriamente aveva federato diverse città del centro-nord fra cui anche Reggio Emilia. Il 7 gennaio 1797 in una riunione della costituenda Repubblica Cispadana fu deciso di adottare il tricolore verde, bianco e rosso come bandiera nazionale.
Dal verbale della Sessione XIV del Congresso Cispadano: Reggio Emilia, 7 gennaio 1797, ore 11. Sala Patriottica. Gli intervenuti sono 100, deputati delle popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Giuseppe Compagnoni di Lugo fa mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Vien decretato.
Dunque fu questo il primo atto ufficiale in cui il tricolore diventa una bandiera di uno stato nazionale nella nostra Penisola. Napoleone e le sue Repubbliche passarono e tornò la restaurazione (1814), ma quel tricolore resterà il simbolo dei rivoluzionari che caratterizzarono l’800 e portarono al Risorgimento. Fu lo stesso Re di Savoia, Carlo Alberto, che durante la prima guerra di Indipendenza (1848) promulgò nuovamente l’uso del tricolore italiano con lo scudo crociato dei Savoia. Il resto è storia recente e oggi Reggio Emilia è la città simbolo della bandiera italiana.
Fonti consultate: Quirinale, Wiki Italia, Wiki France