Neve e gelo a Madrid, tra gioia e disperazione
Le pesanti nevicate e il successivo gelo che hanno colpito Madrid, hanno messo al centro dell’attenzione mediatica la capitale spagnola. Circa 50 cm di neve e una temperatura minima assoluta di -13°C; valori che che non si verificavano da decenni.
La neve e il gelo rappresentano una delle passioni più comuni di una branca degli appassionati di meteorologia. Vengono definiti “nivofili”, ossia coloro che sono capaci di veglie notturne con gli occhi rivolti ai lampioni per cercare di scorgere anche un fiocco bianco.
Nella capitale tanti cittadini, incuranti della pandemia, si sono riversati in strada per vivere l’evento. Tra pupazzi e palle di neve, sci e tanta gioia.
Tuttavia, neve e gelo rappresentano un grave problema per i meno fortunati, come i cosiddetti “senzatetto”.
E il caso del Canada Real Galiana, una delle più vaste baraccopoli d’Europa che vanta circa 8000 residenti di origine marocchina e zingara, metà dei quali da mesi senza luce e riscaldamento.
Anziani, adulti, bambini e neonati, senza distinzione alcuna, soffrono le intemperie cercando di sopperire all’ipotermia come possono. Tra umide coperte, labbra blu per il gelo e fuochi alimentati con tavoli e mobili dallo scarso valore, questa baraccopoli che sorge lungo un ex sentiero per il bestiame esiste da decenni.
Frigorifero, lavatrice, scuola o doccia sono termini sconosciuti da queste parti.
Le forze di polizia locali sostengono che il motivo dell’assenza di elettricità dipenda dalle lampade, dagli estrattori e dai ventilatori che consumano energia per coltivare le piantagioni illegali di cannabis. Ed è per tale motivo, che il gigante energetico Naturgy, ha tagliato l’elettricità alle strutture più sospette.
Tra queste, però, ce ne sono tante occupate da gente onesta che vorrebbe solo sopravvivere. E far sopravvivere i propri figli.
E allora si vive di speranza, in una lotta quasi impari.