Published On: Gio, Gen 28th, 2021

Venere, nuovo studio smentisce la presenza della fosfina

L’annuncio della presenza della fosfina su Venere ha generato ampi dibattiti nel mondo accademico.

Grazie a quelle osservazioni provenienti da ALMA e JCMT, il mondo infernale di cui tutti abbiamo letto, avrebbe potuto ospitare forme di vita microbica.

In seguito, vari scienziati hanno cominciato a mettere in dubbio l’affidabilità della scoperta, tanto che il team scopritore ha dovuto effettuare una rianalisi.

IL NUOVO STUDIO

Ora, una squadra guidata dai ricercatori dell’Università di Washington, ha utilizzato un nuovo modello di trasferimento radiativo che ricrea le condizioni atmosferiche presenti su Venere grazie ad osservazioni decennali. Il documento è stato accettato dall’Astrophysical Journal ed è stato pubblicato il 25 gennaio sul sito di prestampa arXiv.

Il pianeta Venere – Credit: NASA

I dati emersi sono coerenti con un’ipotesi alternativa: l’anidride solforosa, ossia il terzo composto chimico dell’atmosfera del pianeta non associato a forme di vita.

I ricercatori hanno dimostrato che l’anidride solforosa, a livelli plausibili per Venere, non solo può spiegare le osservazioni, ma è anche più coerente con ciò che gli astronomi sanno dell’atmosfera del pianeta e del suo ambiente chimico.

Inoltre, essi mostrano che il segnale iniziale non ha avuto origine nello strato di nubi del pianeta, ma molto al di sopra di esso, in uno strato superiore dell’atmosfera di Venere (nella mesosfera), dove le molecole di fosfina sarebbero state distrutte in pochi secondi da agenti chimici e radiazioni ultraviolette.

Il suolo venusiano dalle sonde Venera. Credit: Don Mitchell

Ciò supporta maggiormente l’ipotesi alternativa.

I ricercatori hanno anche scoperto che i dati di ALMA sottostimavano la quantità di anidride solforosa nell’atmosfera di Venere; un’osservazione che il team del Regno Unito aveva utilizzato per affermare che la maggior parte del segnale a 266,94 GHz provenisse dalla fosfina.

Ciò sarebbe accaduto perché la configurazione dell’antenna di ALMA non avrebbe permesso di osservare il fenomeno della diluizione della riga spettrale, dove i gas presenti ovunque nell’atmosfera del pianeta emettono segnali più deboli di quelli distribuiti su scala più piccola.

CONCLUSIONI

Il nuovo studio, pertanto, al quale hanno collaborato enti autorevoli (JPL, NASA Goddard Space Flight Center, Georgia Tech, NASA Ames Research Center e Università della California, Riverside), fornisce una spiegazione alternativa alla presenza di Fosfina prodotta biologicamente da eventuali forme di vita.

Team scientifici di tutto il mondo si sono attivati per fornire una risposta definitiva. C’è ancora tanto da sapere, ma le probabilità che Venere ospiti eventuali forme di vita stanno pian piano scemando.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.