La risalita graduale dei sub: le tappe da decompressione
Dopo che un sommozzatore dotato di bombola subacquea e relativo respiratore si immerge per lungo tempo in profondità, la sua risalita dev’essere graduale.
Egli deve fermarsi parecchie volte facendo scorrere un lasso di tempo stabilito, attenendosi a tabelle studiate da medici in collaborazione con sommozzatori professionisti.
LA DECOMPRESSIONE
Vengono chiamate tappe da decompressione e sono di vitale importanza per evitare che l’azoto disciolto nel sangue passi bruscamente allo stato gassoso nei polmoni, producendo delle bolle – proprio come accade in una bottiglia di champagne o di una bevanda gassata quando viene stappata – provocando gravi disturbi.
Tali inconvenienti, noti come sindrome da decompressione, possono portare alla paralisi o persino alla morte.
Il subacqueo deve risalire lentamente, per dare all’azoto il tempo necessario per passare progressivamente nei polmoni e da qui all’ambiente esterno.
Il metodo, che come detto consiste nel rispettare determinate tappe a una certa profondità, è quello più rapido e fu proposto nel 1906 da J.S. Haldane.
Nonostante le varie raccomandazioni, i neofiti hanno la tendenza a non prenderle troppo sul serio. Ed è per questo che alcuni raccoglitori di corallo, che non rispettano le tappe, presentano spesso gravi disturbi alle articolazioni e al sistema nervoso.
Profondimetro e cronometro sono due strumenti fondamentali per il sub: le tappe possono sembrare noiose (non è certamente divertente), ma sono indispensabili alla salute e alla sopravvivenza.