I canti delle balenottere utilizzati per gli studi sismici della crosta oceanica
Secondo uno studio pubblicato su Science Shows, i canti delle balenottere potrebbero essere usati per l’imaging sismico della crosta oceanica.
Il team guidato dal dott. Vaclav M. Kuna, dottorando presso l’Oregon State, stava studiando i terremoti da una rete di 54 sismometri posizionati sui fondali oceanici della zona di Faglia di Blanco, a circa 100 miglia dalla Costa dell’Oregon, quando ha notato forti segnali correlati alla presenza dei mammiferi.
Parte dell’energia dei canti delle balenottere contengono segnali che vengono riflessi e rifratti all’interno della crosta, inclusi i sedimenti e gli strati di roccia solida sottostanti.
UN METODO ALTERNATIVO
Utilizzando una serie di canti di balene registrati da tre strumenti, i ricercatori sono stati in grado di individuare la posizione dell’esemplare e creare immagini degli strati della crosta terrestre.
I ricercatori utilizzano le informazioni di questi strati per saperne di più sulla fisica dei terremoti nella regione, compreso il comportamento dei sedimenti e il rapporto tra il suo spessore e la velocità. I terremoti scuotono il sedimento, espellendo l’acqua e accelerando la sedimentazione.
L’attuale metodo tradizionale per l’imaging della crosta può essere costoso e i permessi possono essere difficili da ottenere perché il lavoro prevede il dispiegamento di pistole ad aria compressa. Questa tecnica alternativa è meno invasiva, sebbene nel complesso abbia una risoluzione inferiore.
La ricerca futura potrebbe includere l’utilizzo dell’apprendimento automatico per automatizzare il processo di identificazione dei canti delle balene e lo sviluppo di immagini dell’ambiente circostante.
E’ bene però ribadire che si tratta di un metodo complementare che non può e non deve sostituire le rilevazioni standard. Può rivelarsi molto utile dove i metodi acquisiti non sono disponibili.