Un esopianeta ricco di vulcani?
La Tettonica delle Placche è una prerogativa del nostro Sistema Solare. Sino ad oggi, infatti, il modello dinamico non è stato scoperto su nessun esopianeta.
Sulla Terra è responsabile dell’innalzamento delle montagne e del verificarsi di terremoti, ma è anche una parte essenziale del ciclo che porta il materiale a risalire dall’interno del pianeta alla superficie e all’atmosfera, per poi tornare sotto la crosta terrestre. L’attività ha quindi un’influenza vitale sulle condizioni che alla fine rendono la Terra abitabile.
ESCURSIONI TERMICHE ESTREME
Ora, un team di ricercatori dell’Università di Berna, ha scoperto che il materiale all’interno del pianeta LHS 3844b scorre da un emisfero all’altro e potrebbe essere responsabile di numerose eruzioni vulcaniche.
Situato a 45 anni luce dalla Terra, LHS 3844b è leggermente più grande del nostro pianeta, è roccioso e con estrema probabilità non ha un’atmosfera.
Orbita attorno alla sua stella così vicino che un lato è costantemente illuminato e l’altro nella notte perenne, proprio come la Luna rivolge sempre un emisfero verso il nostro pianeta.
In assenza di un’atmosfera che la schermi dalle intense radiazioni, la superficie diviene bollente: può raggiungere una temperatura superficiale di 800°C sul lato illuminato e scendere sino a -250°C su quello al buio.
LE SIMULAZIONI
Per testare la teoria, il team ha inserito questi contrasti termici estremi nelle numerose simulazioni effettuate, incluso il calore dal nucleo e il decadimento degli elementi radioattivi.
La maggior parte di esse ha mostrato che il materiale scorre da un emisfero all’altro con direzione variabile rispetto a quella terrestre.
Questo risultato inizialmente controintuitivo è dovuto al cambiamento di viscosità con la temperatura: il materiale freddo è più rigido e quindi non vuole piegarsi, rompersi o sottomettersi all’interno.
GRANDI ERUZIONI, MA SU UN SOLO EMISFERO
Un simile flusso di materiale potrebbe avere conseguenze bizzarre: dove esso scorre verso l’alto, è probabile che si verifichino grandi eruzioni vulcaniche. Un po’ come avviene con il flussi di risalita alle Hawaii e in Islanda.
Si potrebbe quindi immaginare un emisfero colmo di vulcani e un altro completamente privo.
I risultati sono stati pubblicati sull’Astrophysical Journal Letters.