Published On: Gio, Mar 11th, 2021

In Cina un fossile di dinosauro su un nido di 24 uova pronte a schiudersi

Nella provincia meridionale cinese di Jiangxi, nella città di Ganzhou, è stato rinvenuto un fossile di oviraptorosauro, un gruppo di dinosauri teropodi (Theropoda) simili a uccelli che prosperarono durante il Cretaceo.

La particolarità di tale fossile, costituito da uno scheletro incompleto, è la sua posizione su un nido colmo di 24 uova pronte a schiudersi. Ciò vuol dire che è stato curato per un lungo periodo di tempo e che l’esemplare adulto è stato pronto a morire pur di proteggere le uova.
Almeno sette di esse conservavano ancora ossa o scheletri parziali di embrioni in fase avanzata, divenendo il primo caso in assoluto per la specie.

Immagine d’archivio

Il team ha anche condotto analisi degli isotopi dell’ossigeno che indicano che le uova sono state incubate a temperature elevate, simili a quelle degli uccelli, aggiungendo ulteriore supporto all’ipotesi che l’adulto sia morto nell’atto di covare il nido.

Inoltre, sebbene tutti gli embrioni fossero ben sviluppati, alcuni sembravano essere più maturi di altri, il che a sua volta suggerisce che le uova nella stessa covata potrebbero essersi schiuse in tempi leggermente diversi.

Questa caratteristica, nota come schiusa asincrona, sembra essersi evoluta indipendentemente negli oviraptoridi e in alcuni uccelli moderni.

Un altro aspetto interessante del nuovo esemplare è che l’adulto conservava un ammasso di ciottoli nella sua regione addominale. Quasi certamente gastroliti, rocce che sarebbero state deliberatamente ingoiate per aiutare il dinosauro a digerire il cibo.

Questa è la prima volta che gastroliti sono stati trovati nel genere Oviraptoridae e, come tali, queste pietre possono fornire nuove informazioni sulla dieta di questi animali.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.