Perché si dubita dei vaccini? Alcuni consigli per vincere lo scetticismo
Nel corso del 2020 Sars-Cov-2, responsabile della malattia respiratoria Covid-19, si è diffuso in ogni area del mondo. L’Italia, e non solo, ha vissuto i periodi più bui dalla Seconda Guerra Mondiale, ed ancora oggi riecheggiano nelle nostre menti le immagini delle bare a Bergamo trasportate dall’Esercito Italiano.
Il mondo ha quindi atteso con ansia un vaccino che avrebbe messo fine alla pandemia. Tuttavia, ritardi a parte, in tanti risultano contrari o dubitano della famosa iniezione.
PERCHE’ CIO’ ACCADE?
Si tratta di un fenomeno globale che varia a seconda delle popolazioni, dei vaccini, del’età e dei contesti storici. Si riscontra in diversi gruppi etnici e razziali, livello di istruzione e gruppi politici.
Solitamente chi prende tempo dichiara di voler attendere l’esito che il vaccino avrà sulla comunità. Ciò è dovuto alla mancanza di esperienza e alla confusione che una novità può comportare.
A differenza dei No-Vax, totalmente restii alle informazioni scientifiche e convinti di complotti mondiali spesso derivanti dalle Fake-News, la maggior parte della gente che esita non è contraria per principio, e spesso accetta la maggior parte dei vaccini offerti.
Ma in questo contesto la pressione mediatica e la velocità con cui i vaccini sono stati immessi sul mercato possono portare maggiori dubbi.
I vaccini anti Covid-19 sono stati realizzati a tempo di record. La mancanza di istruzione porta tanti cittadini a confrontare tipi di malattie diverse, come ad esempio l’Aids, il cui vaccino anti HIV di fatto non è mai stato trovato. E ciò porta a vedere erroneamente i vari Pfizer, Moderna, AstraZeneca, ecc, come prodotti non adeguatamente testati.
Non sono da meno le preoccupazioni derivanti dai possibili effetti collaterali, nonché timori specifici che il vaccino contenga virus vivi, o che il vaccino provochi infertilità. Situazioni accentuate da ogni singolo caso descritto dal fenomeno mass-mediatico.
Per taluni regna una sfiducia nei confronti dell’establishment medico, radicata nei retaggi storici del razzismo istituzionale, così come nelle esperienze personali negative.
QUALI SONO I CONSIGLI PER VINCERE LE PAURE?
Due, tre fattori contribuiscono fortemente ad aumentare la fiducia del vaccino in tutti i gruppi.
- In primo luogo, le persone riferiscono di rivolgersi ai propri professionisti sanitari per le informazioni di cui hanno bisogno.
- In secondo luogo, la ricerca mostra che conoscere qualcuno che è stato vaccinato riduce l’esitazione. Questo punto è fondamentale. Per ridurre l’esitazione è fondamentale fornire un accesso equo.
- Un ultimo consiglio potrebbe essere quello di valutare i successi che i vaccini hanno portato all’umanità.
I casi da descrivere sarebbero tanti: dalla meningite alla poliomielite, passando per il Vaiolo. A tal proposito riportiamo l’ultimo successo che ha portato l’Africa a sconfiggere la Polio attraverso una grande campagna di vaccinazione che ha portato il 95% della popolazione all’immunità permanente.
L’AFRICA LIBERA DALLA POLIOMIELITE
Era il lontano 1952 quando il dr. Jonas Salk diede speranza a migliaia di bambini affetti da questo mostro e il 1961 quando Albert Sabin aprì la strada al vaccino orale. Quell’anno Nelson Mandela lanciò il programma “Kick Polio Out of Africa“, mobilitando milioni di operatori sanitari che andavano di villaggio in villaggio a consegnare manualmente i vaccini.
Nel 1996 il poliovirus paralizzò più di 75.000 bambini in tutto il continente, nessun paese escluso, e per tale motivo si mobilitò la fornitura di miliardi di vaccini orali che scongiurarono 1,8 milioni di casi.
Eppure, si è dovuta sostenere una lunga e difficile battaglia nei confronti degli scettici e della disinformazione che ne avevano rallentato gli sforzi di immunizzazione.
Nel 2003 furono sospese le vaccinazioni a seguito delle segnalazioni di leader religiosi musulmani, secondo cui il vaccino era contaminato con un agente anti-fertilità come parte di un complotto americano per rendere infertili le donne musulmane. Ma i test di laboratorio condotti da scienziati nigeriani respinsero le accuse.
Le campagne sui vaccini ripresero l’anno successivo, ma le voci persistettero. Nel 2013 nove donne furono uccise in due sparatorie che si pensava fossero state effettuate da Boko Haram nei centri sanitari di Kano. Ci vollero decenni affinché fossero superati i sospetti.
Misbahu Lawan Didi, presidente della Nigerian Polio Survivors Association, afferma che il ruolo dei sopravvissuti è stato fondamentale per convincere le persone ad accettare la campagna. “Molti hanno rifiutato il vaccino contro la poliomielite, ma vedono quanto facciamo fatica a raggiungerli, a volte viaggando per grandi distanze. Chiediamo loro: non pensi sia importante per te proteggere tuo figlio?“
Dai sopravvissuti alla poliomielite, ai leader tradizionali e religiosi, insegnanti scolastici, genitori, volontari e operatori sanitari, si è sviluppata un’enorme coalizione per sconfiggere la polio. Lavorando insieme hanno viaggiato in comunità remote per immunizzare i bambini.
Ed è ciò che ci auspichiamo avvenga contro il Covid.