Dal recovery fund un Water Front per l’Italia
Nei giorni scorsi è stato presentato dal governo il documento finale del recovery fund o meglio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Fra i tanti interventi in programma nelle città metropolitane ci ha incuriosito il museo del mare di Reggio Calabria.
La struttura futuristica, progettata dalla compianta archistar irachena Zaha Hadid, è tornata alla ribalta. Nel piano, con i suoi 53 milioni di euro e in accordo con il Ministero della Cultura, ha trovato posto questa futuristica struttura che sarà la sede di un museo del mare. L’opera, viste le sue linee e il luogo in sui si trova al centro del Mediterraneo, potrà essere una struttura con richiamo internazionale.
Dai progetti che abbiamo curiosato sul sito di Zaha Hadid sembra di fare un salto in nord Europa oppure negli Emirati, ma questa struttura può davvero diventare un centro culturale importante per tutto il bacino del Mediterraneo. Insieme al museo del mare ci saranno infatti: un polo polifunzionale, con librerie, ristoranti e spazi espositivi.
Dell’archistar pluripremiata Hadid, scomparsa nel 2016, abbiamo già in Italia diverse opere. Ad esempio la stazione AV di Napoli Afragola oppure il grattacielo Hadid di Milano. Il Reghium Water Front entrerebbe di diritto fra le opere architettoniche più moderne del nostro Paese. La forma è ispirata alle stelle marine, ma a noi ricorda anche una elegante manta. Elementi simbolo del mare.
Quest’opera, che diventerà il Water Front della città dello Stretto, diventerà una grande opportunità di rilancio di una delle più piccole città metropolitane italiane del Sud Italia. Non rientra invece nel recovery fund il progetto del Ponte Sullo Stretto, progetto per il quale con GeoMagazine.it vi abbiamo parlato di proposta alternativa.
Si parla spesso che il ponte attirerebbe anche turismo diciamo architettonico, ma chissà se questa struttura, molto più economica, potrà fare altrettanto o forse di più?
Fonti consultate: zaha.hadid.com