L’estrazione delle materie prime riguarda anche noi
GeoMagazine.it è stato media partner dell’evento, Silent War: l’eterna lotta per le materie prime, organizzato dal Centro Studi Internazionali Amistades. Il webinar online, patrocinato dalla Commissione Europea, ha avuto un grande successo di pubblico. Cerchiamo di raccontarvi dunque alcuni passaggi salienti.
Giornalisti, studiosi ed esperti si sono alternati sul palco virtuale durante tutta la giornata portando all’attenzione temi di stretta attualità, ma che pongono problemi atavici. La ricerca spasmodica delle materie prime, che servono allo sviluppo dell’uomo, fa parte della nostra società dalla notte dei tempi.
Se pensate chiamiamo una delle epoca preistoriche “età del bronzo”, dunque diamo una particolare importanza all’utilizzo delle materie tanto che in quelle epoche i metalli hanno rivoluzionato la vita dell’uomo. Lo scrittore ed economista Alessandro Giraudo ci ha raccontato come già al tempo dei greci e dei romani le guerre di conquista fossero strettamente legate a siti minerari per l’utilizzo delle materie prime. L’esperto di geopolitica e ricercatore Guido Alberto Casanova ci ha poi portato sui temi legati alla terre rare (che in realtà non lo sono) e alla transizione ecologica. Anch’essa potrebbe in alcuni casi non essere così sostenibile.
Leonardo Parigi, curatore del blog Osservatore Artico, ci ha poi raccontato invece cosa accade nelle terre nordiche, parlandoci della situazione in Groenlandia, che recentemente è stata al centro dell’attenzione per la proposta di acquisto da parte degli Stati Uniti. Ovviamente alla base di questo acquisto c’è un interesse sulle materie prime della “terra verde”. Successivamente, il giornalista professionista dell’agenzia AGI Angelo Ferrari, ci ha portato in Africa. Nel continente nero si stanno consumando nuove forme di colonialismo, in particolare da parte della Cina, con la connivenza dei governi locali fatti da una classe dirigente assetata di denaro.
Nel pomeriggio, Diego Battistessa, docente di studi internazionali dell’Università di Madrid ci ha parlato della situazione in sud America. E’ stato posto l’accento sul litio, materia prima fondamentale per le batterie. Bolivia, Cile, Argentina, i paesi del triangolo del litio, dispongono del 70% triangolo del litio mondiale. Il rischio di ingerenza estera su questi governi potrebbe essere forte poiché questa materia prima sarà fondamentale per la decarbonizzazione. Fabiana Di Lorenzo, direttrice dell’azienda Levin Sources, ci ha invece parlato della filiera dell’estrazione e delle aziende che ci occupano di oro, diamanti ecc. Non sempre c’è chiarezza su queste tematiche e spesso certe aziende sono indotte a scegliere aree di provenienza dei minerali che seppur all’apparenza sostenibili penalizzano comunque le aree più povere.
Flavia Curatolo, esperta di studi europei, ci ha illustrato la normativa europea in merito all’estrazione di minerali e del green deal che dovrà indirizzare una transizione equa e sostenibile fatta da politiche di cooperazione e dialogo. Ha proseguito sul tema la ricercatrice Iveta Ivanova che è entrata in dettaglio sul tema dell’European Battery Alliance. Come dicevamo, le batterie saranno la chiave per la transizione ecologica europea e sono dunque strategiche. L’Unione Europea dovrà guidare la creazione di una filiera sostenibile per l’Europa spezzando la dipendenza di batterie da Cina e USA.
La giornata è andata a concludersi con l’intervento di Giulia Camparsi di Fairtrade che ha portato all’attenzione dell’uditorio virtuale la filiera dell’oro sostenibile. Le certificazioni prevedono che non ci sia ad esempio: lavoro forzato, lavoro minorile, violazione dei diritti umani e che le lavorazioni siano sostenibili dal punto di vista ambientale. Chiude i lavori Marco Fazio presidente di Equo Garantito che si occupa di commercio. Anche nel nostro Paese spesso non sono garantiti questi di equità nel commercio. L’esempio della raccolta dei pomodori, dove l’Italia è leader mondiale, vede ancora una forte presenza di sistemi di caporalato e quindi di sfruttamento.
Dunque, come abbiamo visto, il tema della materie prime è molto ampio e tutt’altro che lontano da noi. Certe cattive pratiche accadono anche in casa nostra. Inoltre giornalmente facendo uso di smarthphone, di PC oppure quando indossiamo dei gioielli o semplicemente quando mangiamo il cioccolato o ci beviamo un caffè, entriamo potenzialmente in contatto con questo tema. Non possiamo dunque girare le spalle seppur di certo questi problemi esistono da sempre, ma una società moderna e civile non può più permettere certe pratiche che spesso sono alimentate proprio da noi che magari abitiamo a migliaia di km da alcuni luoghi ricchi di materie prime. Pertanto la tematica merita di certo di essere approfondita anche alla luce della imminente transizione ecologica. C’è sicuramente una via per fare le cose in modo sostenibile, ma prevede uno sforzo da parte di tutte le comunità. Questo è la sfida che ci aspetta per il futuro. Iniziamo a riflettere e a porci queste domande, perché non si può più attendere.