I cambiamenti in corso nel Lough Hyne, il lago con una ‘finestra’ sull’Oceano
Tra i 30 e i 150-200 metri di profondità si trovano alcuni degli ecosistemi meno studiati al mondo.
A queste profondità, in quella che viene definita la zona mesofotica, la luce del Sole arriva con difficoltà. Tanto da rappresentare il limite entro il quale può avvenire la fotosintesi.
Le alghe lasciano lentamente il posto a spugne, anemoni e ascidie, piccole creature simili a tubi che filtrano il plancton dall’acqua.
Tuttavia, la distanza di tali ecosistemi dalla superficie non li risparmia dalle influenze umane. I sedimenti e le sostanze nutritive provenienti da allevamenti e miniere oscurano la luce che raggiunge i fondali, mentre le nasse e le reti da pesca possono danneggiare i fragili esseri viventi.
LOUGH HYNE
Una delle aree descritte si trova nella riserva naturale marina del Lough Hyne, un lago di acqua salata nascosto sulla costa meridionale della Repubblica d’Irlanda. L’area ospita più di 1.850 specie in appena mezzo chilometro quadrato.
Il lago è profondo più di 50 metri ed è collegato all’Oceano Atlantico da un canale stretto e poco profondo. Il “davanzale” roccioso che lo attraversa limita il flusso d’acqua in entrata e in uscita, con correnti rilevabili solo all’interno del lago durante la marea in arrivo. Tale relativa calma consente ai sedimenti nell’acqua di depositarsi e di ridurre la quantità di luce penetrante.
Queste condizioni, combinate con la natura riparata del lago, creano ecosistemi a basse profondità che in altri luoghi emergerebbero in acque molto più profonde. Quindi, è possibile studiare aree quasi superficiali che in altre aree si troverebbero a circa 30-40 metri più in basso.
UN CAMBIAMENTO DRASTICO
Si pensava che gli ecosistemi mesofotici del lago fossero cambiati molto poco negli ultimi decenni. In realtà, tra il 2010 e il 2018, l’area ha mostrato che le spugne si sono ridotte della metà. I cambiamenti, anche senza un monitoraggio costante, si sono mostrati più evidenti dove prevalgono correnti deboli.
Sulla base di vecchi sondaggi e conversazioni con i visitatori abituali, si pensa che il clou del cambiamento sia avvenuto tra il 2010 e il 2015. Non è chiaro se tale perdita sia dovuta a cause naturali o antropiche, ma potrebbe esserci stato un improvviso aumento della quantità di sedimento dalla terra circostante, un’insolita stranezza nella chimica delle acque o un improvviso cambiamento di temperatura.
Le spugne che vivono appena fuori dal lago in acque poco profonde non sembrano essere state colpite. Ma non abbiamo idea se anche gli habitat mesofotici intorno alle coste dell’Irlanda e della Gran Bretagna, simili nella composizione delle specie a quelli del Lough Hyne, siano cambiati.
Grazie al sostegno del National Parks and Wildlife Service irlandese del Department of Housing, Local Government and Heritage, sono state istituite nuove stazioni di monitoraggio a lungo termine. E fortunatamente, nuove spugne iniziano a depositarsi e crescere.
L’unica certezza è che secondo i sub e i ricercatori locali, un cambiamento così drastico non si era mai verificato a memoria d’uomo. Ora, la nuova ricerca aiuterà a gestire anche altri ecosistemi in tutto il mondo.