E’ guerra aperta fra i driver elettrici e Piazza Pulita di La7
Nel mondo degli “elettrici”, e cioè nel mondo di coloro che guidano auto elettriche e seguono da vicino la transizione energetica, c’è stata una sollevazione generale. Un servizio andato in onda il 23 settembre 2021 sulla trasmissione di Corrado Formigli, Piazza Pulita, ha scatenato non poche reazioni e malumori fra chi, da tempo, guida un’auto elettrica.
Di seguito il video del primo servizio di La7 – Roma-Reggio C. in 52 ore:
La trasmissione di La7 ha inviato una giornalista a bordo di una auto elettrica per percorrere Roma – Reggio Calabria. Tempo impiegato? 52 ore. Il servizio, che ha quasi del grottesco, mostra come la transizione energetica in campo automotive sia tutt’altro che praticabile e vorrebbe dirci fra le righe che per la “cosiddetta casalinga di Voghera” sia troppo complesso guidare un’auto elettrica. A pensare male si fa peccato, ma di certo questo viaggio di La7 sembra stato studiato per mettere in cattiva luce quello che nei paesi nordici sta diventando una realtà solida (in Norvegia il 64% di auto vendute è elettrico- dato di luglio 2021)
Di certo questa rivoluzione è lenta e non certo priva di problemi, ma la realtà non è sicuramente il quadretto dipinto dalla giornalista di Formigli. Così, poco meno di 48 ore dopo il servizio, il nostro collaboratore Leonardo Spacone decide di sfidare La7 e di fare lo stesso percorso per dimostrare che non servono 52 ore per fare la strada da Roma a Reggio Calabria. Come si fa nel metodo sperimentale, bisogna però assumere le stesse condizioni. Così Leonardo ha scelto come driver, Aldo, una persona che guidava per la prima volta un’auto elettrica. Stessa auto e stesse condizioni di carica alla partenza (anzi qualcosa meno) e i due giungono a Reggio in poco più di 9 ore. Altro che 52. Anzi in meno di 30 ore sono nuovamente a Roma.
Di seguito il video di contro-risposta a La7:
Ovviamente sulla stampa tecnica (e non solo) e sui social è scoppiata la solita bagarre alimentata dai soliti stereotipi sul mondo elettrico. La disinformazione e il tifo la fanno da padrona. Ad esempio il leit motiv che va per la maggiore è che le auto elettriche inquinano di più, cosa smentita dai ricercatori italiani del settore energetico e di cui abbiamo ampiamente parlato in un precedente articolo. Oppure che i motori termici sono più efficienti, cosa chiaramente nota a chi abbia studiato un minimo di fisica a scuola (efficienza motore elettrico oltre 80%, efficienza motore diesel circa 30%). Facciamo però un esempio pratico. Un litro di gasolio corrisponde a percorrere circa 20/25 km ed è l’equivalente di 8,5 kWh. Con gli stessi kWh con il motore elettrico si percorrono oltre 60 km.
Nonostante la sfida vinta dal nostro Leonardo, nella puntata di La7 del 30 settembre 2021, Formigli è tornato sull’argomento dicendo che non si può essere ingegneri per guidare un auto elettrica. Per contro gli ingegneri servono proprio per progettare auto e sistemi di navigazione per semplificare la vita a tutti. Ormai sono tante le persone che, non proprio più ventenni e non del settore, guidano con entusiasmo l’auto elettrica e non tornerebbero più su una auto termica. Più difficile? Basta provarla per capire che è proprio il contrario.
Eppure trasmissioni di inchiesta come Piazza Pulita dovrebbero fare informazione e cercare di rappresentare la realtà in maniera più realistica, perché così di certo non si aiuta a fare davvero luce sulla transizione energetica. E poi permettetemi di dire che quando sentiamo dire “pultroppo” dalla stessa giornalista della “transumanzae Roma-Reggio, nel servizio che elogia il motore termico, volendo fare i pignoli, forse il dubbio ci viene. Come ribadito all’inizio questa tanto nominata transizione non sarà di certo una cosa immediata e lungo il percorso ci saranno vari ostacoli. Ribadiamo inoltre, come abbiamo sempre sostenuto, che sarà importante che insieme all’auto elettrica si sviluppino le rinnovabili, perchè senza di esse non è vera rivoluzione. Parleremo poi la prossima volta di batterie, di transizione ecologica e di altri falsi miti di cui i talk show si cibano per poi vomitarli in pasto ai social.