COP26, l’inatteso accordo tra Usa e Cina
Il vertice di Glasgow regala una dichiarazione congiunta di Stati Uniti e Cina, le quali intendono collaborare per limitare il riscaldamento globale indotto dalle attività antropiche.
Un patto a sorpresa che giunge nei giorni cruciali di COP26 e dopo che la scorsa settimana il presidente Biden aveva criticato la decisione del presidente Xi Jinping sulla sua mancata partecipazione.
Il documento dell’accordo è ancora abbastanza vago, ma è stato accolto positivamente nell’ambito del simbolismo politico, dal momento che entrambe le parti hanno riconosciuto il divario presente tra lo sforzo messo in pratica e i lontani obiettivi dell’accodo di Parigi.
Il presidente cinese Xi ha sottolineato la necessità di una cooperazione tra le due superpotenze, che insieme rappresentano quasi il 40% di tutte le emissioni di carbonio. Ed è un bene, perché se non altro la Cina ha fatto intendere di voler collaborare.
“Tutti noi possiamo intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile e a basse emissioni di carbonio“, ha detto a una conferenza commerciale virtuale a margine del vertice di cooperazione economica Asia-Pacifico.
Il documento sottolinea la necessità di intensificare gli sforzi per combattere i cambiamenti climatici a breve termine: gli scienziati hanno avvertito che ridurre le emissioni prima del 2030 è fondamentale per evitare catastrofi ambientali.
Gli Stati Uniti hanno dichiarato di voler essere a zero emissioni di carbonio entro il 2050, mentre la Cina ha annunciato di aver fissato l’obiettivo zero per il 2060.
Il capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha accolto con favore il patto Usa-Cina.
“Affrontare la crisi climatica richiede collaborazione e solidarietà internazionale, e questo è un passo importante nella giusta direzione“, ha affermato su Twitter.
Mentre i negoziatori sono a Glasgow, molti paesi in tutto il mondo sono colpiti da inondazioni sempre più violente, siccità e tempeste aggravate dall’innalzamento dei mari. Pertanto, non ci sono più scuse.
Le nazioni vulnerabili affermano che la prossima scadenza, nel 2025, è troppo lontana per fornire riduzioni essenziali delle emissioni a breve termine.
In quella che gli osservatori hanno definito una “prima significativa menzione” dei driver del riscaldamento globale, il progetto di vertice ha invitato i paesi ad “accelerare l’eliminazione graduale del carbone e dei sussidi per i combustibili fossili”.
La scorsa settimana, più di 100 paesi, ma non la Cina, hanno firmato un impegno a ridurre le emissioni di metano di almeno il 30% entro il 2030.
La dichiarazione USA-Cina, però, mostra che i due paesi possono ancora cooperare per affrontare la crisi climatica e fornire il supporto vitale necessario alle persone più vulnerabili.