Massime sino a 50.7°C in Australia: com’è stato superato un disagio così estremo?
Secondo quanto riporta il Bureau of Meteorology, una remota città dell’Australia occidentale ha raggiunto la temperatura estrema di 50.7°C, eguagliando il valore più caldo mai registrato nel continente.
Siamo nel comune costiero di Onslow, abitato da poco più di 800 anime e ubicato a 1386 chilometri a nord di Perth.
Nonostante la località abbia un clima desertico, la massima assoluta rilevata prima del pomeriggio del 13 Gennaio 2022 era stata di 48.9°C, distante poco meno di 2°C dal record nazionale.
Un record senza precedenti per la località, che rappresenta il valore australiano più elevato della climatologia moderna. Si, perché i 50.7°C registrati all’aeroporto di Oodnadatta (Australia meridionale) furono registrati ben 62 anni fa (2 Gennaio 1960).
Le ondate di calore sempre più frequenti in Australia fanno particolarmente paura. Secondo il direttore del Climate Council, il dottor Martin Race, rappresentano un assassino silenzioso che miete più vittime di qualsiasi altro evento meteorologico estremo.
E la tendenza verso il riscaldamento non rassicura, dal momento che anche Sydney e Melbourne potrebbero cominciare a far registrare valori nell’ordine dei 50°C in una comune giornata estiva.
VALORI PERICOLOSI PER L’UOMO
Una temperatura prossima o superiore ai 50°C può essere mortale. Per tale motivo gli abitanti di Onslow nel pomeriggio del 13 Gennaio (record raggiunto alle 14:26) si sono organizzati per restare nei luoghi all’ombra, bevendo acqua regolarmente.
Uno dei problemi di tali temperature è che qualsiasi ambiente aperto, anche all’ombra, risulta quasi invivibile, per cui gli unici luoghi sicuri per evitare un esaurimento da calore sono i locali con aria condizionata.
Aria condizionata, tuttavia, che in molti uffici ha smesso di funzionare, creando molto disagio ai residenti.
Non è andata meglio nelle celle residenziali della prigione regionale di Roebourne, dove i carcerati sono stati lasciati nelle loro celle in assenza di condizionatori. Il Dipartimento di Giustizia ha infatti affermato che l’aria condizionata nelle celle non rappresenta una priorità, nonostante un recente rapporto dell’ufficio dell’ispettore dei servizi di custodia che raccomandava al governo di implementare i controlli in tutte le unità residenziali della struttura.
A Roebourne c’è un numero limitato di celle con aria condizionata, disponibili per i prigionieri con condizioni mediche precarie o che intraprendono attività fisiche all’aperto per l’intera giornata.
E così, per ovviare a tale inconveniente, oltre alle usuali regole comportamentali, nelle ore più calde si è reso disponibile l’utilizzo del ghiaccio e dei sistemi di irrigazione, con i quali si è provveduto a rinfrescarli.