Published On: Sab, Feb 5th, 2022

Pechino 2022: i giochi senza neve

Sono iniziati i 24° Giochi Olimpici Invernali di Beijing 2022. Ad un solo anno di distanza dalle Olimpiadi di Tokyo 2020, rinviate di un anno a causa della pandemia, i cinque cerchi sono nuovamente in Asia. Pechino è la prima sede olimpica al mondo ad ospitare sia l’edizione estiva che quella invernale. Era il 2008 quando Pechino ospitò le Giochi “calde” e anche su quella scia ha pensato di riproporsi per l’edizione “fredda” cercando di utilizzare in parte anche le strutture realizzate per il 2008. 

Nel 2015, quando il Comitato Olimpico Internazionale decise di assegnare i giochi del ’22,  le città candidate erano pochissime. Le regole poco flessibili del CIO (ora cambiate), in merito ad alcuni criteri molto stringenti relativi alle strutture avevano distolto molte città e quindi quasi più nessuno voleva partecipare ad organizzare i Giochi perché troppo onerosi (vedi Sochi 2014). Le uniche due città candidate erano Pechino e Almaty in Kazakistan. Prevalse il progetto cinese.

Siti di gara Giochi Olimpici Invernali Pechino 2022 (Credit Beijing 2022)

Pechino ospita gli eventi al chiuso (hockey, curling, pattinaggio ecc), mentre i siti di gara in montagna sono rispettivamente nelle località di Yanqing e Zhangjiakou. Il distretto di Yanqing si trova a circa 100 km dalla capitale e qui si svolgono le gare di Sci Alpino e quelle di Bob e Slittino. Le piste sono situate a quote fra 1.300 e 2.100 metri ad una latitudine pari a quella di Napoli. Certo lì non c’è il clima mediterraneo quindi ci si aspettano temperature più rigide date da un clima continentale. Le precipitazioni sono come quelle alpine. Dunque il clima non è troppo umido in termini di precipitazioni. 

Il secondo sito, quello di Zhangjiakou, si trova a circa 200 km dalla capitale cinese e qui si svolgono le discipline nordiche: Fondo, Biathlon e Salto con gli sci. La località si trova maggiormente all’interno della Cina e qui il clima è piuttosto rigido in inverno e più secco rispetto alla località di Yanqing.

Dalle prime immagini che ci giungono dalla Cina c’è però una grande scoperta. La neve è la grande assente dai campi di gara. Non è di certo la prima volta che accade ai Giochi, anzi nelle ultime edizioni invernali abbiamo avuto scenari ben poco “scandinavi o alpini”: vedi Sochi (RUS) 2014 oppure Vancouver (CAN) 2010. Qui c’erano anche temperature alle stelle, in particolare in Russia dove si ricordano atleti girare in maniche corte sui campi di neve. La differenza qui è invece che le temperature sono piuttosto rigide.

Produzione di neve artificiale sulle piste cinesi a fine dicembre 2021 con sullo sfondo impianti eolici (Credit Reuters)

Nei campi da Sci di Fondo stanotte ora italiana e di giorno in Cina la temperatura ha raggiunta la temperatura massima di -14°C, mentre alla partenza della pista di Sci Alpino, a circa 2.000 metri, la massima di ieri è stata -19°C. Dunque clima rigidissimo, ma spoglio completamente di neve. Nelle settimane precedenti alla gare dunque si è dovuto ricorrere massicciamente alla neve artificiale. Di certo le basse temperature favoriscono la produzione e dal punto di vista dell’impatto ambientale è comunque un impatto ridotto; si tratta di fatto di nebulizzare acqua e farla congelare grazie alle temperature rigide mediante dei cannoni. Ovviamente c’è consumo di energia elettrica che più è alimentata da fonti rinnovabili e più la produzione di energia può essere sostenibile. In zona ci sono comunque impianti idroelettrici e eolici.

Anche nella capitale la temperatura è al di sotto dello zero durante tutto il giorno, seppur le massime non sono distanti dall’essere positive. Questo fatto aiuta però sicuramente a ridurre l’energia utilizzata per raffreddare i siti di gara dove viene utilizzato il ghiaccio. Diverso sarebbe se le temperature esterne fossero molto elevate.

Diciamo dunque che ci perde lo spettacolo e la “televisità” dell’evento perché un conto è vedere un paesaggio invernale e un conto è vedere le strisce di neve artificiale. Come dicevamo però le temperature rigide stanno aiutando non poco gli organizzatori che possono continuare a produrre neve e non hanno nessun problema a gestire il ghiaccio sulle piste da Bob e Slittino senza l’utilizzo di energia. 

I cinesi, che ci tengono molto a mostrare al mondo le loro capacità organizzative, già a dicembre 2021 mettevano le mani avanti con un articolo sul sito ufficiale. Nel report si scrive che non sono state scelte le regioni più rigide cinesi per le gare perché troppo fredde non va bene per le performance degli atleti. Inoltre scrivono che mediamente l’inverno dura 100 giorni nel sito di Zhangjiakou e che mediamente cadono 60 cm di neve. La beffa però è che non c’è neve e che le temperature sono molto rigide. Ci tengono anche a parlare del basso impatto della neve artificiale, e su questo siamo d’accordo, e che comunque anche se c’è neve naturale è comunque necessaria quella artificiale per rendere le piste più performanti.

Osserviamo dunque questi giochi perché fra 4 anni tocca a noi con le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Saranno “invernali” come quelle di Torino 2006? Noi speriamo di sì e facciamo comunque un grande in bocca al lupo alla Cina perché le Olimpiadi uniscono e non dividono. 

Fonti Consultate: Beijing 2022 (Official Site), Olympic Weather Beijing 2022

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45