Il famoso scherzo della Luna…
I primi osservatori che utilizzarono telescopi astronomici ritennero che la Luna fosse un mondo con grandi oceani sulla sua superficie. Una visione estremamente affascinante che, nonostante le scoperte successive, rese questa credenza dura a morire.
Persino Wilhelm Friedrich Herschel (1738-1822), uno dei più grandi astronomi di sempre, che pur essendo di origine tedesca passò la maggior parte della sua vita in Inghilterra, riteneva che la possibilità di vita sulla Luna fosse assolutamente certa.
Nel 1822 Franz von Paula Gruithuisen (1774-1852) annunciò la scoperta di una vera e propria città lunare con “giganteschi bastioni scuri”, che risultò poi essere una configurazione del tutto normale di giogaie basse disposte a caso.
Alcuni anni dopo il matematico danese Peter Hansen (1795-1874), famoso per i suoi studi sui movimenti della Luna, avanzò una strana teoria sul lato che non è mai visibile dalla Terra. Egli suppose che il centro di gravità del nostro satellite naturale non coincidesse con il suo centro geometrico. Tutta l’aria e l’acqua sarebbero quindi state attirate verso il lato nascosto che poteva quindi essere abitato.
Tale teoria non ebbe molto successo: una “luce crepuscolare” avrebbe almeno dovuto apparire ai corni della falce di Luna e ovviamente nulla del genere fu osservato.
Solo nel 1959, con la circumnavigazione da parte del Luna 3, si vide che il lato “nascosto” era altrettanto desolato quanto il lato visibile.
GLI ABITANTI DELLA LUNA
Nel 1835 John Herschel (1792-1871), figlio di Wilhelm, era in Africa meridionale per osservare il cielo del sud. Le comunicazioni a quei tempi erano lente e malsicure: R.A. Locke, un giornalista del “New York Sun“, pensò che smentire qualunque enormità avesse deciso di pubblicare avrebbe richiesto un sacco di tempo.
Inviò quindi al giornale una serie di articoli in cui desciveva come Herschel, utilizzando un metodo di osservazione della Luna che sembrava plausibile, ma in realtà impraticabile, avesse scoperto notevoli forme di vita, tra cui degli uomini-pipistrello e perfino una “strana creatura sferica che rotolava a grande velocità attraverso la spiaggia sassosa“.
Molta gente ci cascò, ma solo per poco.