L’Italia restituisce un frammento del Partenone alla Grecia
E’ nota a tutti la questione che molti paesi detengono i beni culturali di altri paesi. Ciò è accaduto nel tempo per via del colonialismo, dell’imperialismo e a volte per semplice scambio di beni fra collezionisti (più o meno onesti). Anche l’Italia non è esonerata dal possedere beni non suoi.
All’estero, fra i casi più noti, c’è quello del British Museum che detiene alcuni marmi del Partenone di Atene. Il conte inglese Elgin, ad inizio 1800 quando la Grecia era sotto il dominio ottomano, chiese ed ottenne (a sue spese) la possibilità di rimuovere alcuni marmi e portarli a Londra. Già allora in Gran Bretagna alcuni notabili gridarono allo scandalo, ma poi intervenne il governo britannico che formalmente li acquistò dal conte. Era il modo almeno per dare una parvenza di legalità.
La Grecia, ottenuta l’indipendenza nel 1821, iniziò e cercare di recuperare tutti i beni culturali sottratti e usciti dal paese. Così cominciò un lungo braccio di ferro fra Atene e Londra che dura ormai da lunga data e non vede ancora una risoluzione. Anche l’UNESCO è recentemente intervenuta invitando la Gran Bretagna a restituire il maltolto, ma per ora ancora fumata nera. Qualche settimana fa, tornata in auge la questione e incalzato il Regno Unito, il governo inglese ha risposto all’organizzazione internazionale che è il British Museum competente per la decisione e non lo Stato.
Tornando al conte Elgin egli aveva regalato al console inglese in Sicilia uno di questi frammenti del Partenone. Lo stesso venne poi ceduto al museo di archeologia regionale di Palermo e fu esposto da inizio 1800 fino a fine dello scorso anno. Qualche mese fa era stato deciso dalla Regione Sicilia di prestare il frammento al Museo dell’Acropoli di Atene per 8 anni. Ma dopo un pò di tempo, in accordo fra Regione e Avvocatura di Stato, a sorpresa è stato deciso di restituire per sempre il frammento alla Grecia.
Il tutto è stato frutto della spinta della Regione Siciliana stessa e dell’ottima collaborazione che c’è fra i ministeri italiano e greco. Il frammento si trova già ad Atene, come dicevamo, e resterà dei greci. Dunque possiamo dire che questa storia ha avuto un lieto fine grazie al “beau geste” da parte della Sicilia e dell’Italia che restituiscono così il pezzettino di Partenone. Sarà dunque questa vicenda a spingere il British Museum a fare altrettanto? Staremo a vedere.
Fonti consultate: Art Tribune, Finestre sull’arte, Exibart