Amazzonia, ecco l’albero più alto
Per circa 400 milioni di anni gli alberi sono stati guardiani gravi e silenziosi di ogni cosa che vivesse sotto di loro. Hanno fornito riparo dal sole e rifugio contro vento e pioggia; prodotto ossigeno grazie alle loro foglie, arricchito il suolo e fornito cibo, casa e rifugio per una grande varietà di esseri selvatici. Essi hanno fornito un incessante piacere allo sguardo, rasserenato lo spirito e fornito uno dei più preziosi materiale da costruzione.
Ora, dopo tre anni di pianificazione, cinque spedizioni e un trekking di due settimane attraverso una fitta giungla, un team di accademici, ambientalisti e guide locali ha raggiunto l’albero più alto mai trovato nella foresta pluviale amazzonica; un esemplare imponente delle dimensioni di un edificio di 25 piani. Si protende sopra la volta della riserva naturale del fiume Iratapuru, nel nord del Brasile, ed è un angelim vermelho (Dinizia excelsa) che misura 88,5 metri di altezza e 9,9 metri di diametro.
La remota area della gungla in cui l’albero dimora si estende al confine tra gli stati Amapa e Para, raggiungibile percorrendo circa 250 Km su insidiose rapide e paesaggi montuosi. Un’area di foresta inesplorata, con una natura esuberante che ha messo a dura prova la squadra. Un membro del team, infatti, è stato persino morso da un ragno velenoso, mentre gli altri membri erano esausti e a corto di rifornimenti.
L’enorme esemplare, ubicato su un terreno difficile, è rimasto sfuggente sino alla spedizione del 12-25 Settembre, gazie alla quale gli scienziati hanno raccolto campioni di vario genere che racconteranno il passato di questa meraviglia. L’albero ha almeno 400-600 anni, e contribuisce ad assorbire il carbonio dall’atmosfera.
Eppure, anche i giganti di questa regione sperduta sono in pericolo. Il legno di questi esemplari è molto apprezzato dai taglialegna e la riserva di Iratapuru è stata invasa da minatori d’oro illegali, famigerati per aver portato una vera e propria distruzione ecologica.
L’Amazzonia è alle prese con livelli spaventosi di deforestazione antropica ed è compito dell’uomo proteggere questa meraviglia.