Published On: Dom, Dic 25th, 2022

Scoperta una grande civiltà Maya di 2000 anni nel nord del Guatemala

Un team di ricercatori affiliati a più istituzioni negli Stati Uniti, ha scoperto una grande civiltà Maya di 2000 anni nel nord del Guatemala. Nel loro articolo pubblicato sulla rivista Ancient Mesoamerica, il gruppo descrive l’utilizzo di LiDAR per condurre l’indagine.

LiDAR

LiDAR è un sistema di rilevamento simile al radar, ma si basa sulla luce laser anziché sulle onde radio. Negli ultimi anni è stato utilizzato per scansionare parti di fitte foreste pluviali tropicali alla ricerca di segni di antiche civiltà. I laser utilizzati in tali sistemi sono in grado di penetrare la fitta vegetazione, rivelando il terreno sotto di essa.

OLTRE MILLE INSEDIAMENTI

Mappando svariate aree del Guatemala, i ricercatori si sono imbattuti in quella che descrivono come una vasta e antica civiltà Maya. Studiando le mappe, hanno quindi scoperto che l’antica civiltà era composta da più di 1.000 insediamenti che coprivano circa 650 miglia quadrate, la maggior parte dei quali erano collegati da più strade rialzate. Gli studiosi sono stati anche in grado di riconoscere una densità abitativa molto elevata; una scoperta che va contro le teorie che suggeriscono che i primi insediamenti mesoamericani tendessero ad essere scarsamente popolati. Le strade rialzate (letti ripuliti e rialzati usati come strade) sommavano fino a 110 miglia di percorsi percorribili, rendendo relativamente facile per le persone della civiltà visitare altri insediamenti. 

GRANDI PIATTAFORME E PIRAMIDI

Credit: Ancient Mesoamerica

Il team ha anche trovato prove di grandi piattaforme e piramidi in alcuni insediamenti, suggerendo che alcune di esse servissero da hub centralizzati per il lavoro, la ricreazione e la politica. Inoltre, notano che alcuni degli insediamenti avevano campi da gioco, che precedenti ricerche avevano dimostrato fossero usati per praticare una varietà di sport originari della regione. Gli scienziati hanno anche scoperto che i residenti avevano costruito canali per spostare l’acqua e serbatoi per contenerla, al fine di consentirne l’uso durante i periodi di siccità.

About the Author

- E' un giornalista scientifico, regolarmente iscritto all'albo nazionale. Si occupa di cronaca scientifica e duvulgazione dal 2011, anno di inizio del suo praticantato. Sin dal 2007 ha condotto numerosi studi sui raffreddamenti radiativi delle doline di origine carsica, alcuni dei quali in collaborazione con l'ArpaV.