L’Egitto riporta alla luce un’antica tomba risalente a 3500 anni fa
Le autorità egiziane hanno annunciato sabato la scoperta di un’antica tomba a Luxor risalente a circa 3.500 anni fa, che gli archeologi ritengono che contenga i resti di un re della XVIII dinastia. La tomba è stata portata alla luce da ricercatori egiziani e britannici sulla riva occidentale del fiume Nilo, dove si trovano la famosa Valle delle Regine e la Valle dei Re.
GLI ANNI PIU’ PROSPERI DELL’ANTICO EGITTO
La XVIII dinastia, parte del periodo della storia egiziana noto come Nuovo Regno, terminò nel 1292 a.C. ed è considerata tra gli anni più prosperi dell’Antico Egitto. Piers Litherland dell’Università di Cambridge, capo della missione di ricerca britannica, ha affermato che la tomba potrebbe essere di una moglie reale o di una principessa del periodo Thutmoside. Purtroppo, l’interno della tomba era in cattive condizioni. Parti di esso, comprese le iscrizioni, sono state distrutte in antiche inondazioni che hanno riempito le camere funerarie di sedimenti di sabbia e calcare.
L’EGITTO, LA CASA DELL’ARCHEOLOGIA
L’Egitto ha svelato diverse importanti scoperte archeologiche negli ultimi anni, in particolare nella necropoli di Saqqara a sud della capitale Il Cairo. I critici affermano che la raffica di scavi ha dato la priorità ai reperti mostrati per attirare l’attenzione dei media rispetto alla dura ricerca accademica.
Ma le scoperte sono state una componente chiave dei tentativi dell’Egitto di rilanciare la sua vitale industria del turismo, il cui fiore all’occhiello è l’inaugurazione a lungo rimandata del Grande Museo Egizio ai piedi delle piramidi. Il paese di 104 milioni di abitanti soffre di una grave crisi economica. L’industria del turismo egiziano rappresenta il 10% del PIL e circa due milioni di posti di lavoro, secondo i dati ufficiali, ma è stata martellata dai disordini politici e dalla pandemia di COVID.