Identificata una classe di asteroidi ricchi d’acqua
Nuove misurazioni astronomiche nella gamma dell’infrarosso hanno portato all’identificazione di una classe di asteroidi finora sconosciuta. La scoperta si deve ad un gruppo di ricerca internazionale che comprende geoscienziati dell’Università di Heidelberg, che è riuscito a caratterizzare questi corpi utilizzando la spettroscopia infrarossa.
NELLA FASCIA PRINCIPALE
Si trovano nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove e sono ricchi di acqua. Secondo i modelli, complessi processi dinamici hanno spostato questi asteroidi dalle regioni esterne del nostro sistema solare all’odierna cintura di asteroidi poco dopo la loro creazione.
Rappresentano i resti da cui sono stati creati i pianeti del sistema solare circa 4 miliardi e mezzo di anni fa; lo sappiamo perché in questi piccoli corpi e nei loro frammenti, si trovano reliquie che ne indicano il processo di formazione.
LE OSSERVAZIONI
Le osservazioni, condotte dal Dr. Driss Takir presso l’Osservatorio Mauna Kea alle Hawaii (USA), hanno consentito di identificare questi corpi simili a Cerere, ma con un diametro di appena 100 chilometri.
Allo stesso tempo, gli spettri infrarossi supportano conclusioni sulla composizione chimica e mineralogica dei corpi. Proprio come Cerere, sono presenti minerali sulla loro superficie che hanno avuto origine da un’interazione con l’acqua liquida.
I piccoli corpi astronomici sono piuttosto porosi, un’altra caratteristica condivisa con il pianeta nano Cerere e un’indicazione che il materiale roccioso è ancora abbastanza originale.
“Poco dopo la formazione degli asteroidi, le temperature non erano abbastanza elevate da convertirli in una struttura rocciosa compatta; essi mantenevano il carattere poroso e primitivo tipico dei pianeti di ghiaccio esterni situati lontano dal sole“, spiega il dott. Wladimir Neumann, un membro del team. A lui si deve la modellazione computerizzata dello sviluppo termico dei piccoli corpi.
LE ORIGINI
Le proprietà di questi oggetti simili a Cerere e la loro presenza in una zona relativamente ristretta della fascia esterna degli asteroidi suggeriscono che questi corpi si siano formati per la prima volta in una regione fredda ai margini del nostro sistema solare. Le interruzioni gravitazionali nelle orbite di grandi pianeti come Giove e Saturno – o “instabilità del pianeta gigante” – hanno cambiato la traiettoria di questi asteroidi in modo tale che gli oggetti siano stati “impiantati” nell’odierna cintura di asteroidi. Ciò è stato dimostrato attraverso calcoli numerici eseguiti dai ricercatori sugli sviluppi della traiettoria nel sistema solare primordiale.
I risultati sono stati pubblicati su Nature Astronomy.