Published On: Sab, Mar 4th, 2023

Clima Cogne (Alpi – VdA) 2022, oltre che la siccità devono preoccupare le temperature

Siamo giunti ormai al 28° anno di registrazioni della stazione meteo-climatica di Gimillan di Cogne (Valle d’Aosta) che si trova a 1.785 m.sl.m.. La stazione, gestita da ARPA Valle d’Aosta, sta iniziando a diventare una importante banca dati del clima. Va premesso che una singola stazione non può essere rappresentativa di vaste porzioni di territorio, ma sicuramente andando ad elaborare i dati ci sono interessanti spunti di riflessione. Da manuale, solitamente, per analisi in campo climatico 30 anni sono una quantità di dati ottimale per degli studi approfonditi e ci stiamo avvicinando ad avere la serie completa.

Febbraio 2023, fiore sbocciato proprio vicino alla stazione a quasi 1.800 m (G.Cutano)

Andiamo subito ad analizzare i dati grezzi del 2022 e ad elaborarli statisticamente. Purtroppo registriamo degli scossoni che commenteremo in seguito. Se il 2021 era stato un anno termicamente “fresco” in termini di temperatura media annua, quest’anno invece ci troviamo nella situazione opposta. Dal punto di vista invece delle precipitazioni è abbastanza noto che in tutto il nord ovest del Paese c’è stata una forte siccità. I dati della stazione di Gimillan lo confermano, seppur qui non abbiamo dei primati.

TERMOMETRIA

Come dicevamo, dal punto di vista termico, il 2022 è stato l’anno più caldo degli ultimi 28 anni da quando la stazione è operativa. La media annua dello scorso anno supera di pochissimo il dato del 2015 e si porta a +6,46°C contro una media storica pari a +5,28°C (1996-2021). Dunque in campo termometrico segniamo questo valore che non era mai stato registrato. 8 mesi su 12 hanno avuto le temperature medie mensili più alte delle medie storiche. In particolare sono stati mediamente caldi i mesi estivi, ma anche l’autunno. Ottobre in particolare fa segnare quasi +3°C in più rispetto alle medie di ottobre, ma anche luglio fa segnare +2,6°C in più.

L’ora più fredda del 2022 è stata alle 20 dell’11 dicembre con una temperatura di -11,8°C, in realtà una temperatura minima così alta non si era mai registrata. Dunque segniamo un altro primato, perché nei 28 anni di registrazioni si era sempre “sfondata” la temperatura di -12°C. Va diciamo “meglio” in termini di temperatura massima che viene toccata il 24 luglio alle 14 e fa segnare +28,5°C. Temperatura non di certo bassa, ma lontana dai quasi 30°C del 2015.

PRECIPITAZIONI

Andamento Piogge dove si nota una certa ciclicità (G.Cutano)

Come abbiamo visto la parte termometrica ha segnato primati notevoli, seppur in questi mesi ci si sia più focalizzati sulla siccità, almeno a livello di media. Dunque le precipitazioni del 2022 si attestano sui 419 mm contro i 635 mm della media storica (1996-2021). Certamente è un dato molto basso e si piazza al 4° anno più siccitoso dal 1996 ad oggi. Il primato resta al 2003 quando non si raggiungessero i 400 mm di precipitazione annua. Bisogna dire che è dal 2019 che non ci sono precipitazioni sopra media, seppur lo scorso anno non si andò lontano dai 600 mm.

Nessun mese è stato sovrabbondante di precipitazioni se non dicembre 2022 con quasi il doppio della media, molto male è andato l’inizio dell’anno con gennaio e febbraio molto scarsi, ma la partita si è giocata a maggio. Solitamente il mese, cosiddetto mariano, è quello più piovoso dove mediamente cadono ben 84 mm di precipitazioni. Nel 2022 il contatore si è fermato a 33 mm segnando un 40% in meno.

Nel 2022 non si segnalano fenomeni temporaleschi particolarmente forti e la massima intensità oraria segna 9,4 mm/h (18 agosto a mezzanotte), valore lontano dai 14 mm/h che, nella Valle di Cogne, possono innescare fenomeni di dissesto idraulico-geologico.

CONCLUSIONI

Trend temperature medie sulla stazione di Cogne (G.Cutano)

Come dicevamo quest’anno ci si è molto soffermati sulle precipitazioni, che in effetti da 3 anni non superano la media, almeno dai dati della stazione di Cogne. Questo protrarsi di siccità è la conseguenza di scarsità di acqua nei bacini e nelle sorgenti. Dobbiamo però dire che nel lustro precedente (2013-2016) le piogge sono state ogni anno sopra la media. Dunque possiamo registrare una sorta di equilibrio. Infatti il trend che si registra è di sostanziale stabilità nella quantità di precipitazioni totali annue. Questa affermazione potrà fare storcere il naso a qualcuno, ma i dati ci dicono questo. Certo bisogna capire anche le frequenze di pioggia per capirne meglio la distribuzione durante l’anno. In ogni caso, se proseguirà questa ciclicità registrata negli ultimi 28 anni, possiamo aspettarci i prossimi anni piuttosto umidi. Staremo a vedere.

La notizia è invece quella relativa alle temperature medie. Qui il trend è in netto aumento da diversi anni ormai e quest’anno registriamo questo primato di temperatura media più alta degli ultimi 28 anni. Il dato ci deve fare molto riflettere ed è certo in linea con quanto si afferma a livello globale in termini di riscaldamento del pianeta. Estati molto calde che poi si ripercuotono anche sullo scioglimento dei ghiacciai. Avevamo già trattato il tema dei ghiacciai del Gran Paradiso e del loro stato di salute nell’estate 2022.

Dunque un 2022 che di certo si va a piazzare fra quelli più caldi e siccitosi, seppur la vallata di Cogne, come la Valle d’Aosta in generale non sono aree umide del Paese. Le stesse medie di precipitazione annue le troviamo in Sicilia oppure sulle coste del nord Africa (Trapani 582 mm, Algeri 615 mm annui). I mesi invernali sono generalmente scarsi di precipitazioni sulle Alpi occidentali e in particolare gennaio e febbraio. C’è da dire però sui mesi invernali, dove si stanno registrando temperature sopra media, che questo fatto si ripercuote sullo spessore della già poca coltre nevosa e che comporti uno scioglimento più rapido. Inoltre la temperatura influisce durante una perturbazione e può far si che le precipitazioni avvengano in forma liquida e non solida. Questo comporta che l’acqua ruscelli subito a valle e non si stabilizzi al suolo. Lasciamo dunque  a voi le riflessioni su questi dati, ma non dimentichiamo che la questione delle emissioni di CO2 e del riscaldamento climatico paia non essere molto lontano dal nostro quotidiano.

Elaborazioni Ing. G.Cutano  su base dati ARPA VdA

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45