Marte e le illusioni ottiche: da Schiaparelli ai giorni nostri
Marte è il pianeta che più di altri ha appassionato scienziati, scrittori e registi. La sua “limitata” distanza dalla Terra, la composizione rocciosa e le condizioni climatiche meno proibitive di altri, hanno acuito la speranza di trovare forme di vita intelligenti. Inoltre, nel corso dei secoli il pianeta rosso si è “divertito” a illuderci con giochi di luce, illusioni ottiche e misteri, generando ulteriore interesse.
I CANALI SU MARTE
Schiaparelli era convinto che sul pianeta esistessero enormi canali di dubbia origine. Una teoria che colpì Percival Lowell, uno degli astronomi più importanti del XX secolo che, a differenza di Schiaparelli, si sbilanciò nella sua idea.
L’astronomo ipotizzò che tali strutture avessero lo scopo di distribuire l’acqua dalle calotte polari in un pianeta ormai desertificato. Tali affermazioni raccolsero l’interesse e lo stupore di importanti riviste scientifiche, i cui redattori dedicarono numerosi articoli al riguardo. Era il mistero dell’epoca.
Quei canali visibili su Marte però, non erano altro che evidenti effetti ottici provocati dalle scarse strumentazioni del tempo. Le risposte quindi vennero a galla e il mito dei marziani fu abolito, almeno momentaneamente.
LA SFINGE MARZIANA
Nonostante l’evolversi della tecnologia, Marte tornò a stupire anche dopo l’avvento dell’era spaziale. E non parliamo di scherzi radiofonici come quello di Orson Welles che spaventò l’america, ma di immagini ottenute con sofisticate tecnologìe. Nel Luglio 1976 infatti, il Viking 1 Orbiter, nella regione Cydonia, fotografò un’inconfondibile sfinge marziana. Era l’evento del secolo. Con l’avvento di ulteriori missioni spaziali si scoprì che quel volto era uno dei tanti altopiani disseminati nella regione marziana, reso visibile solo grazie ad una combinazione dell’angolo di illuminazione. Lo scatto fu realizzato con il Sole basso sull’orizzonte e con una risoluzione poco accurata. Nessun monumento marziano quindi…!
MAHATMA GANDHI SU MARTE
Sono più recenti le immagini catturate dal Mars Express Orbiter e dal Mars Reconnaissance Orbiter sulle quali sembra apparire il profilo di Mahatma Gandhi. Ancora una volta, però, furono responsabili la scarsa risoluzione degli strumenti e il fenomeno della pareidolia, l’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale.
ALBERI SU MARTE?
Nel Gennaio 2010 una fotografia mostrò tanti alberi sul pianeta rosso. Marte provava nuovamente a stupirci, ma ben presto la scienza trovò una risposta anche a questo fenomeno. Lo scatto mostrava una regione di dune nell’estremo nord di Marte, a poco meno di 400 chilometri dal polo, sulle cui punte si ripresenta uno strato di anidride carbonica ghiacciata che evapora con l’arrivo della primavera marziana. Da qui l’inganno visivo con le chiazze e le righe scure che ricordano una vegetazione. In sostanza, l’area ritraeva sabbia smossa in uno stato ghiacciato sulle dune.
OMINIDE E TEMPLI SU MARTE
Ed infine, ecco apparire la sagoma di un umanoide che se ne sta beato su una roccia ad osservare il paesaggio marziano. La prova di forme di vita su Marte? Niente affatto!!! Anche questa volta le immagini di Perseverance rivelano ombre o strutture geologiche naturali, trattate con superficialità in mancanza di risoluzione adeguata. Immagini sfocate, ben distanti da quelle odierne ricavate attraverso i moderni rover.