Le vele solari potrebbero guidare i viaggi interplanetari
Il progresso tecnologico ha permesso all’uomo di raggiungere la Luna e di scandagliare parte del nostro Sistema Solare. E’ recente il lancio della sonda JUICE alla volta di Giove e dei suoi principali satelliti naturali. Un discorso a parte merita la navicella Voyager 2, che a 46 anni dal suo lancio naviga nello spazio interstellare, a circa 19,9 miliardi di chilometri dalla Terra.
Le missioni di tale spessore latitano sempre più, perché i costi risultano elevatissimi. Inoltre, si dà priorità a progetti che possano fornire risposte a breve termine. La progettazione di viaggi così lunghi richiede anni per essere calcolata e la pianificazione e la costruzione di un veicolo spaziale richiederebbero circa un decennio. Tenendo conto del tempo necessario a un satellite per raggiungere bersagli distanti, il nostro prossimo sguardo tra le stelle sarebbe molto lontano.
LA PROPOSTA
Ora, un team di scienziati guidato da Slava Turyshev del Jet Propulsion Laboratory del California Institute of Technology, è ansioso di rimettere in carreggiata l’esplorazione spaziale. Gli scienziati hanno proposto un nuovo mezzo di viaggio che potrebbe portarci alle stelle in modo più rapido ed economico. In un documento pubblicato sul server di prestampa arXiv, Turyshev e più di due dozzine di colleghi ricercatori, hanno proposto di unire unità satellitari in miniatura con un processo di energia solare che creerebbe una modalità di viaggio veloce, economica e leggera.
Comunemente note come “vele solari“, è un processo mediante il quale la pressione generata dalla radiazione solare viene sfruttata per la propulsione. “Le vele solari ottengono la spinta utilizzando materiali leggeri che riflettono la luce solare per spingere un veicolo spaziale mentre si trova nello spazio. La continua pressione dei fotoni dal sole fornisce la spinta, eliminando la necessità di propellenti pesanti impiegati a bordo di sistemi di propulsione chimica ed elettrica, che limitano la durata della missione e i luoghi di osservazione“, spiegano i ricercatori.
In effetti le vele risultano molto più economiche delle attrezzature pesanti attualmente utilizzate per la propulsione. Si tratta di progetti che hanno fatto passi da gigante nell’ultimo decennio, come dimostra la missione di successo LightSail-2 della Planetary Society.
UNA NUOVA FRONTIERA?
Le vele sono ben manovrabili, possono viaggiare al di fuori del piano dell’eclittica e aprono nuove opportunità per l’esplorazione del sistema solare a prezzi accessibili, con grandi promesse per l’eliofisica, la scienza planetaria e l’astrofisica.
Con una maggiore manovrabilità, il veicolo spaziale può facilmente trasportare piccoli carichi utili a più destinazioni, se necessario, e può attraccare con le relative imbarcazioni modulari.
Il sito Web Universe Today ha osservato che con il progetto che ottiene il sostegno della NASA, in pochi anni potremmo “iniziare a vedere una flotta di sonde solari ultraveloci sfrecciare in tutto il sistema solare.
E’ in arrivo un nuovo capitolo dell’esplorazione spaziale?