Published On: Sab, Giu 3rd, 2023

Viaggio in ex Jugoslavia con l’auto elettrica (Reportage) – Quarta Puntata

Nella nostra ultima puntata eravamo appena arrivati a Skopije, capitale della Macedonia del Nord. Il paese più meridionale che componeva l’ex Jugoslavia e anche l’ultimo che ha dovuto mantenere la dicitura Jugoslavia fino al 2019 per una disputa con la Grecia sul nome. Qui in Macedonia il telefono funziona di nuovo normalmente, in Kosovo abbiamo avuto problemi con la rete internet e per comunicare abbiamo dovuto ricorrere all’uso dei vecchi SMS. Quasi ormai non sappiamo come si usavano (e  si abusavano) anni fa.

Porta Macedonia – Credit G.Cutano

Messa l’auto a caricare per la notte siamo andati a scoprire la città macedone. Certo il centro della capitale non può che sorprendere il visitatore che rimane anche un po’ spiazzato. Grandi strutture monumentali che celebrano Alessandro Magno, detto anche Alessandro il Macedone. Ed è proprio qui che nasce il contenzioso con la Grecia. La nuova repubblica ex jugoslava ad inizi anni 2000, ad una decina di anni dall’indipendenza, ha cercato una sua identità. Si sceglie quindi di basare la cultura del paese con Alessandro Magno che era nato in una città della Macedonia, che però è attualmente nella regione greca macedone. I timori greci sono sempre stati di eventuali velleità irredentiste da parte della nuova Repubblica e di avere pretese sulla regione greca. 

Con questo progetto culturale nel 2007 nasce il piano Skopije 2014 ben visibile nell’urbanistica del centro città. Una monumentalità sfrontata e di apparenza con grandi palazzi con colonne neoclassiche e statue giganti che celebrano l’antico regno di Macedonia. Si entra nella piazza centrale da Porta Macedonia con un grande arco di trionfo, simile all’arco di Costantino a Roma. Difficile da spiegare le sensazioni che emergono perché, nonostante questo sfarzo, si percepisce una città ed un paese che faticano a crescere, vuoi per una forte emigrazione, vuoi per una posizione isolata, vuoi per i difficili rapporti con Grecia e Bulgaria.

Monumentalità neo-classica nel nuovo centro cittadino – Credit G.Cutano

Quanto sopra lo si deduce dal degrado di questi monumenti che hanno poco meno di 10 anni e dai diversi cani randagi che popolano la piazza. Proprio su questo rinnovo urbanistico, ma in realtà su questo cambio culturale-politico, ci furono pochi anni fa asprissime polemiche sfociate in una sorta di piccola rivoluzione. Era noto ormai ad una grande quantità di macedoni che questo “maquillage” culturale era stato fatto senza un vero criterio e l’urbanistica fatta con materiali scadenti. Questo ce lo suggeriscono alcuni giornali, ma non è difficile percepirlo da quello che si vede. Si è parlato anche di una sorta di “regime artistico”, dunque questo progetto ha davvero spaccato il due il piccolo paese balcanico che però negli ultimi anni si è avviato ad una normalizzazione sia in politica interna che politica estera. Nel marzo del 2020, dopo aver risolto il contenzioso con la Grecia, il paese è entrato nella NATO e sta proseguendo il lavoro di adesione alla UE.

Molti forse non sanno che Madre di Teresa di Calcutta è nata proprio nella capitale macedone. Infatti proprio nella zona centrale della città si trovano i resti della sua casa. Madre Teresa, seppur di origine albanese kosovara, oggi avrebbe passaporto della Macedonia del Nord. Vicino alla piazza si trova anche un memoriale dedicato alla piccola grande donna che dedicò la sua vita per i più poveri in India. Il suo impegno le valse il premio Nobel per la pace nel 1979. 

Il luogo nel centro di Skopjie dove nacque Madre Teresa di Calcutta – Credit G.Cutano

Continuiamo a girare nella città e andiamo nella parte vecchia vicino alla fortezza. Qui siamo nella zona più autentica della città, strette vie piene di locali e di giovani. Qui si respira una maggiore aria oriental-balcanica diversa da quella di Piazza Macedonia. Rientriamo quindi in hotel con una sensazione strana che ci ha lasciato la capitale macedone, un senso un pò kitch, ma che comunque lascia stupito il visitatore che vuole capire di più di questa particolarissima nuova capitale europea.

Andiamo a dormire pronti per la tappa successiva che ci vedrà impegnati fra Skopije e Belgrado, capitale della Serbia. Partiamo la mattina e attraversiamo nuovamente la città durante il giorno. Un’altra cosa che ci stupisce è il trasporto pubblico locale. I mezzi sono i tipici bus rossi inglesi. Immaginiamo che dopo la dismissione nel Regno Unito siano stati inviati qui, perché sono proprio quelli di Londra anni ’80. Notiamo, a differenza delle altre capitali visitate fino ad ora, che non ci sono auto elettriche. Abbiamo inoltre verificato i costi della benzina che si attestano anche qui attorno ad 1,30 Euro al litro. Qui si usa il dinaro macedone ed in generale la vita è piuttosto economica.

Usciamo dalla città ed entriamo in autostrada che non presenta asfalto in ottime condizione come avevamo visto in Kosovo e Montenegro. Il confine con la la Serbia è abbastanza vicino. Usciamo dalla Macedonia del Nord ed entriamo nel cuore dell’ex Jugoslavia. I controlli delle due polizie sono piuttosto rapidi e in 20 minuti siamo nuovamente in autostrada verso il centro della Serbia. Troviamo nuovamente autostrade nuove e in ottime condizioni. Qui il paesaggio è piuttosto pianeggiante. 

Il centro di Nis, in Serbia – Credit G.Cutano

La tappa macedone-serba è una tappa di trasferimento percorsa principalmente in autostrada. Questo percorso, di circa 400 km, è tipicamente energivoro per l’auto elettrica. Andiamo però tranquilli perché abbiamo caricato completamente la batteria nella notte. Nonostante questo, lungo le aree di servizio serbe, troviamo colonnine di ricarica che ci permetterebbero di rifocillare la batteria seppur, come dicevamo, i software di navigazione non ci indicano la necessità. Usciamo per il pranzo dall’autostrada e arriviamo a Niš. La città più importante del centro della Serbia. Città anch’essa bombardata durante il 1999 con le missioni NATO della guerra del Kosovo. Non troviamo però traccia visibile di ciò. Una città che alterna lo stile delle città sovietiche dell’est, ma che prova a prendere colore intorno alla sua storica fortezza. La città ci accogli con un bel temporale, ma questo non ci vieta di assaporare le pietanze locali come il Burek una sorta di torta salata tipica dei Balcani.

Ripartiamo alla volta di Belgrado. Lungo la strada attraversiamo diversi corsi d’acqua belli carichi di acque e scopriamo da alcuni siti che la produzione di energia elettrica  nell’inverno trascorso è stata spinta dall’idroelettrico ed ha fatto diversi record. Da noi invece quest’anno la situazione è opposta: siccità e poca energia dalla centrali, ma  questo ci suggerisce come l’acqua da qualche parte deve cadere. Mentre percorriamo l’autostrada troviamo in corsia opposta una colonna di mezzi dell’esercito. Questa cosa ci fa riflettere. La Serbia è stata storicamente sempre filo-russa, ma non nasconde la sua voglia di far parte dell’Unione Europea infatti, dal 2013, è un paese candidato ufficialmente all’ingresso. Di certo il suo percorso non sarà facile. Nel 2022 la Serbia ha votato (forse un pò a sorpresa) a favore della risoluzione ONU contro la Russia, ma nonostante questo, Belgrado è stato l’unico aeroporto europeo ad accogliere compagnie russe. Questa “doppia faccia” serba spacca il paese, perché c’è chi non dimentica le bombe NATO e l’antica amicizia con i russi, mentre c’è chi guarda avanti e vuole una Serbia al pari degli altri paesi europei lasciandosi alla spalle il tragico recente passato.

Avvicinandosi a Belgrado si vede che questa è davvero la prima grande capitale che incontriamo, lo era già nell’ex Jugoslavia e ha mantenuto quell’aurea. La città nelle periferie si sta popolando di grattacieli. Ci sono invece i ponti sulla Sava e sul Danubio, i due fiumi che proprio a Belgrado si uniscono, che furono i principali obiettivi dei bombardamenti NATO, ma che oggi uniscono nuovamente la parte sud della città con il nord e la Vojvodina, regione autonoma della Serbia.

Arriviamo in hotel e anche qui troviamo una colonnina di ricarica, ma avevamo scelto l’hotel proprio per questa caratteristica. Avendo trovato la ricarica andiamo in città per la cena…

…continua la prossima puntata…

Per rileggere le puntate:

Prima Puntata

Seconda Puntata

Terza Puntata

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45