Published On: Sab, Giu 17th, 2023

Emilia-Romagna: evento meteo estremo di maggio, l’analisi di ARPAE

L’Agenzie Regionale Protezione Ambiente dell’Emilia-Romagna (ARPAE) ha pubblicato in questi giorni l’accurata analisi dell’evento estremo meteo-idraulico-geologico del 16 e 17 maggio 2023. Il documento ci presenta in maniera chiara le dinamiche metereologiche che hanno portato alle corpose precipitazioni le quali hanno poi generato effetti al suolo come esondazioni dei corsi d’acqua e frane.

Come in molti ricorderanno e come spesso accade in questi eventi le teorie immaginate sui social su quanto accaduto sono le più disparate. Avevamo anche trattato l’argomento in un articolo.

A tal proposito prima di affidarvi a sedicenti scienziati del web oppure a testate giornalistiche online che tutto sono che scientifiche, consultate le fonti ufficiali e quelle autorevoli. Per questa ragione vi proponiamo di leggere l’interessante relazione che racconta cosa è davvero avvenuto in Emilia- Romagna il mese scorso. 

Mappa Pluviometrica cumulata 16-17 maggio 2023 – Credit ARPAE

Fra i tanti dati ci colpisce la quantità di pioggia caduta in due giorni che tocca anche 500 mm nella parte Appenninica della Romagna. Quantitativi che in alcune aree d’Italia non cadono in un anno intero. Oltre alle ingenti quantità cadute, ARPAE fa notare che i terreni della zona erano già imbibiti a seguito di altre precipitazioni avvenute nei giorni precedenti e queste due cause insieme hanno generato gli effetti al suolo che tutti abbiamo visto.

Nel frattempo continua il lavoro di rimozione di detriti e fango e il lavoro di pulizia e ricostruzione sarà lungo e faticoso. Ad oggi la politica non ha ancora nominato il commissario straordinario alla gestione del post emergenza.

Prima di lasciarvi all’analisi tecnica di ARPAE, vi proponiamo questo video dove si vedono le tonnellate di rifiuti stoccate vicino Faenza, ma che in realtà erano ricordi e sacrifici di tante persone.

Leggi Qui l’analisi di ARPAE

About the Author

- Ingegnere Ambientale, laureato presso il Politecnico di Torino, si è specializzato in difesa del suolo. Oggi si occupa di progettazione di impianti ad energia rinnovabile e di sviluppo sostenibile della montagna, con focus sulla mobilità elettrica. Volontario di Protezione Civile, ama la natura, ma anche i social media e la fotografia. Per compensare la formazione scientifica coltiva lo studio della storia e delle scienze politiche. * Contatti: giuseppe.cutano@geomagazine.it * * IG: @latitude_45