San Marino, miracolo storico. Lo spirito dei sammarinesi un esempio per tutti
Torniamo ad occuparci di San Marino, il piccolo Stato appenninico, enclave italiana. Abbiamo spiegato in un articolo perché non è stato unito al resto d’Italia e il ruolo fondamentale che ha ricoperto nell’Unità d’Italia. A seguito di quel pezzo abbiamo ricevuto una bellissima mail da parte di un cittadino sammarinese, Marino Cecchetti, autore del libro “San Marino: Incidente della storia o miracolo”. Il sig. Cecchetti ci ha donato il suo libro che ci ha permesso di entrare nei dettagli della storia del piccolo Stato.
Le pagine del libro, dense di dettagli storici e documenti, ci fanno però rendere conto in breve di quanto la caparbietà dei sammarinese di tenersi stretta la libertà di autogovernarsi sia davvero qualcosa di miracoloso che affonda le radici nella storia. La nascita della Repubblica più antica del mondo si fa risalire al 3 settembre 301 d.C. In punto di morte, il Santo Marino, fuggito sul Monte Titano dalle persecuzioni cristiane e avendo formato una piccola comunità, aveva chiesto loro di serbare l’indipendenza per sempre.
Dal quarto secolo dopo Cristo ad oggi le occasioni per spazzare via la storia di quest’antichissimo Stato sono state innumerevoli, ma nonostante questo gli abitanti hanno perorato con tenacia la loro causa. Cosa ancora più importante che il tutto è avvenuto senza spargimenti di sangue, ma con la forza della diplomazia e ogni tanto anche con un pizzico di fortuna. Come sappiamo però la fortuna premia gli audaci e così sono stati i sammarinesi nei secoli. Incredibile nel 1739, l’unico momento in cui la Repubblica sembrava destinata davvero a sparire per sempre, quando il Cardinale Alberoni, di stanza a Ravenna, voleva includere il piccolo Stato nello Stato della Chiesa. La storia di cosa avvenne in quei mesi è degna di un film hollywoodiano di spionaggio e diplomazia. Anche lì con incredibili stratagemmi, in barba a Macchiavelli, la Repubblica non si è piegata a questa ingerenza di un altro stato.
Spesso quando parliamo di San Marino, lo associamo con sufficienza ad un piccolo luogo turistico quasi folkloristico oppure ad un paradiso fiscale, ma invece dietro c’è una storia incredibile, perché è rimasto lo spirito che animò la nascita dei Comuni. Durante il Medioevo e il Rinascimento queste prime forme di autogoverno di piccole comunità costruirono un pezzo fondamentale della nostra democrazia attuale. Ma San Marino ha fatto ancora di più e ha creato una forma di potere duratura e unica al mondo. Sono i due Capitani Reggenti le più alte figure amministrative, quindi di fatto sono due i capi di Stato con uguali poteri. Per permettere un ricambio, e non un attaccamento al potere, i capitani reggenti hanno un mandato di soli 6 mesi. Mai nella storia i due capitani reggenti si sono fatti la guerra affinché uno prevalesse sull’altro e diventasse di fatto un monarca, niente di tutto ciò. Se non è questo un miracolo?
Che ruolo abbiamo noi italiani verso il piccolo stato incastonato fra Emilia-Romagna e Marche? I sammarinesi per anni si sono battuti nel far togliere dal trattato fra Italia e San Marino la parola protettrice da “amicizia protettrice”. La parola protettrice avrebbe potuto eccedere in troppa ingerenza, soprattutto durante il fascismo e durante la nascita dell’Impero italiano sarebbe stato un gioco da ragazzi includerci dentro anche San Marino come protettorato. Anche lì andò bene, un nuovo miracolo. La parola protettrice è stata tolta solo negli anni ’70 dopo un gran lavoro della diplomazia sammarinese, ma è la consacrazione della totale libertà che dipende solo dai cittadini del Titano. Per contro, oggi, noi italiani possiamo mantenere la parola protettrice, sì protettrice di questi alti valori universali di libertà e democrazia.
Possiamo ammirare da vicino questo miracolo di storia che in fondo ha mantenuto autentica la nostra stessa storia. La cosa potrebbe sembrare di fatto un ossimoro, ma il legame fra i due Stati è certo indissolubile e non può essere altrimenti, ma un legame di amicizia e di rispetto che ovviamente deve valere da entrambe le parti. Vedere oggi come è organizzato San Marino è come poter capire un po’ di più come nacquero i Comuni e quindi la piccola Repubblica del Titano è una sorta di reliquia del passato. Questa piccola enclave è una ulteriore peculiarità che ha la nostra penisola e che dividiamo otre che con San Marino con altri stati e che non deve essere fonte di velleità di irredentismi antistorici, ma una ricchezza di cui tutti ne possiamo beneficiare e andarne fieri.
Studiare la storia per molti può essere una perdita di tempo o qualcosa di noioso, niente di tutto ciò perché nella storia di cui vi abbiamo parlato oggi c’è qualcosa di incredibilmente utile e spendibile nella nostra vita quotidiana. Una sorta di modello motivazionale a dispetto di tanti sedicenti “mental coach“. L’esempio di San Marino e dei suoi cittadini nella storia deve essere un modello di come con pazienza e costanza si possano ottenere le cose, anche essendo Davide contro Golia, senza la necessità di usare la forza. Quanto ne avremmo bisogno tutti di un esempio così in un mondo dove ancora prevale la violenza e l’ingiustizia, ma anche la pretesa di ottenere la cose in poco tempo, dunque mi sento di dire grazie San Marino!