Onda di calore nel Mediterraneo: qual è il ruolo del cambiamento climatico?
L’espansione di un promontorio di origine africana verso il Mediterraneo sta determinando l’afflusso di aria rovente subtropicale continentale. Tale bolla di aria calda, infatti, trova la sua origine nel profondo deserto sahariano, dove le temperature sfiorano anche i 50°C. Sulla superficie isobarica di 850 hPa, grazie alla seconda pulsazione subtropicale, sono previsti valori molto elevati dai modelli di previsione numerica e, fermo restando che i conti si fanno alla fine, l’estensione e la durata dell’avvezione farebbero ipotizzare ad una delle più intense onde di calore che il nostro paese abbia vissuto.
LE ONDATE DI CALORE
Le onde di calore si caratterizzano per periodi prolungati di caldo (generalmente 3 o più giorni) in un luogo specifico, che determinano condizioni ad elevato rischio per le persone più fragili. In questi giorni valori molto alti si sono diffusi anche in altri paesi dell’Europa meridionale e orientale, tra cui Francia, Spagna, Polonia e Grecia. Quando parliamo di ondate di caldo in Europa non possiamo non citare l’estate del 2003, mesi durante i quali persero la vita decine di migliaia di persone. Di grande rilievo anche quella del 2022, tanto per citarne due tra le tante.
I sistemi di alta pressione tendono a traslare lentamente, motivo per cui persistono per giorni o addirittura settimane sulle stesse aree. Quando si formano sistemi ad alta pressione su terreni caldi, in regioni come il Sahara, la stabilità del sistema genera temperature ancora più calde perché l’aria subisce una compressione, con conseguenze importanti.
IL RUOLO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Non è facile stabilire se un singolo evento possa derivare esclusivamente dal cambiamento climatico. Tuttavia, mentre la temperatura media globale continua a scaldarsi (e su questo non ci sono dubbi), si assiste a cambiamenti nei modelli di circolazione atmosferica che possono determinare un aumento delle occorrenze di temperature estreme e siccità.
I dati raccolti dall’IPCC mostrano un aumento della frequenza e dell’entità degli eventi meteorologici estremi dagli anni ’50. Inoltre, un’analisi separata delle ondate di caldo europee ha rivelato una crescente gravità di tali eventi negli ultimi due decenni.
Nell’estate del 2022, l’Europa meridionale ha registrato temperature più elevate del solito e il servizio Copernicus ha attribuito queste condizioni insolitamente calde al cambiamento climatico, suggerendo una maggior frequenza, intensità e durata in futuro.
Per attribuire un evento meteorologico estremo come un’ondata di caldo al cambiamento climatico, è necessario effettuare uno studio di attribuzione. La scienza dell’attribuzione fornisce un quadro metodologico per valutare il grado di influenza del cambiamento climatico su un evento meteorologico. Dal 2014, gli scienziati della World Weather Attribution, una rete internazionale di scienziati, si è specializzata in questo campo.
E’ emerso che le ondate di calore di tale intensità sono almeno da 5 a 10 volte più frequenti oggi rispetto a un secolo fa. Sono anche da 1,8 a 4°C più calde rispetto a quelle del secolo scorso.
LE CONSEGUENZE
Le ondate di caldo e le temperature estreme hanno un impatto sulla salute umana in vari modi. Queste condizioni possono causare colpi di calore, portando a sintomi come mal di testa e vertigini. La disidratazione derivante dal caldo può anche influenzare le prestazioni respiratorie e cardiovascolari. Ma gli effetti delle ondate di caldo vanno oltre la salute individuale. Hanno anche conseguenze sociali ed economiche più ampie. Il calore estremo può danneggiare le superfici stradali e persino deformare i binari ferroviari.
Il caldo può anche portare a una ridotta disponibilità di acqua, con ripercussioni sulla produzione di elettricità, sull’irrigazione delle colture e sull’approvvigionamento di acqua potabile. Nel 2022, il caldo torrido ha impedito alle centrali nucleari francesi di funzionare a pieno regime poiché le temperature dei fiumi più elevate e i bassi livelli dello zero idrometico hanno influito sulla loro capacità di raffreddamento. La ricerca indica che i valori termici estremi hanno già avuto un impatto negativo sulla crescita economica in Europa, riducendola fino allo 0,5% nell’ultimo decennio.
Gli scienziati ci informano da tempo: il pianeta si sta surriscaldando ad un ritmo vertiginoso e le ondate di calore diverranno sempre più gravi. E’ quindi fondamentale che i governi intraprendano azioni rapide e decisive per ridurre immediatamente le emissioni di gas serra.