Alluvioni: quando l’Adige viene spostato nel Lago di Garda
Ieri (ndr 31/10/2023) alle 17.30 (orario comunicato dal sindaco di Torbole) è stata aperta, dopo 5 anni da Vaia, la galleria Adige – Garda. Lo scolmatore che consente di ridurre la portata dell’Adige, proteggendo i territori a valle di Rovereto, ha “diverso” 150 m3/s di portata nel lago di Garda trentino. Di questa importante opera idraulica ne avevamo già parlato tempo fa in un articolo.
Da un rapido controllo degli idrometri, la piena a Trento, era transitata in tarda mattinata. (con un picco registrato di 1.566 m3/s alle 11.30, circa 340 m3/s inferiore rispetto all’evento di 5 anni fa con Vaia).
La galleria ha una distanza di circa 29 km dall’idrometro di Trento, per cui l’onda di piena è giunta allo sbarramento di Mori, dove è collocato l’imbocco della galleria, dopo quasi 6 ore. L’apertura è stata pertanto davvero, per così dire, sincronizzata con il passaggio della piena. Volendo monitorare l’effetto a valle della galleria è possibile visualizzare l’idrometro di Avio, quasi 20 km a valle dell’imbocco della galleria.
In realtà non si è registrata una diminuzione dopo 9-10 ore dall’apertura, ovvero in piena notte, ma questo è probabilmente dovuto ad una naturale laminazione dell’onda di piena, anche in relazione alla diversione della portata. Quello che si vede chiaramente è una diminuzione più che proporzionale della fase decrescente al picco, che ha ridotto il carico idraulico all’ingresso in Veneto, sgravandolo da una situazione di potenziale rischio.
Rimane da capire: vale la pena aprire lo scolmatore in presenza di una piena con un tempo di ritorno non troppo elevato, con le conseguenze che questa operazione comporta?